La chiesa delle diatribe di chi sono le responsabilità ?
Salussola 03/06/2008 – La chiesa delle diatribe di chi sono le responsabilità ?. Ma chi doveva conservare l’integrità della vecchia chiesa di Vigellio, il proprietario, cioè la parrocchia, oppure il Comune di Salussola che l’ha avuta in comodato dal 1995 ?. Chi dovrà risarcire la proprietà degli edifici su quali è stata addossata la puntellatura, che nel frattempo ha chiesto i danni ?. La diatriba ha assunto toni legali, tanto che il Comune ha chiamato in causa anche il parroco pro tempore, e se ne discuterà in sede opportuna a giugno. L’ultima volta che ho visitato l’interno della vecchia chiesa di Vigellio è stato il 3 febbraio 2001. L’interno mi è apparso subito disordinato e abbandonato; cataste di tavole e legnami ed enormi quantità di escrementi di piccioni erano ovunque. Non ho notato crolli, ma l’abside e il coro erano puntellati. Gli ultimi lavori eseguiti dal Comune, erano stati la demolizione di un muro perimetrale pericolante e la chiusura di alcune finestre, le cui vetrate erano infrante. Durante gli anni dell’abbandono, i colombi avevano trovato nella chiesa un luogo di riparo. Non ricordavo più l’interno di quella chiesa, ma aveva ancora un bellissimo coro e un bel abside di buona fattura settecentesca. Il 21 febbraio del 2004, Salussola si sveglia ricoperta da una nevicata di qualche centimetro e il il giorno dopo, il 22 febbraio, sotto il peso della neve gonfiata dalla pioggia, il tetto della chiesa di San Bartolomeo crolla al suo interno. La parte interessata dal crollo è stata quella del primo oratorio di origini seicentesche, l’abside del settecento, seppur puntellato è rimasto in piedi. Nel fratempo, un tecnico venne incaricato dal Comune di Salussola della perizia di stabilità dell’edificio. Dopo un anno dal crollo del tetto, il 16 febbraio 2005 la Via Campagnola, che confina con la chiesa, venne chiusa al traffico. La decisione presa è derivata dal pericolo, che avrebbe creato la chiesa all’incolumità pubblica, il quale crollo era dato per certo dalle perizie. Chiusa la strada, il problema risultava irrisolto, l’edificio avrebbe potuto anche rovinare contro gli edifici di fronte. Ed è così che qualche mese dopo, la chiesa venne puntellata con assi addossate alle pareti degli edifici confinanti. L’edificio ha perso molte delle sua caratteristiche, e si pensa a una sua demolizione, ma l’ultima doccia fredda arriva qualche mese fa dalla Soprintendenza piemontese; la chiesa deve essere recuperata. Il Comune allora stanzia 200 mila euro, ma non bastano, e chiama in causa anche la diocesi.
c.c.