I nomadi proposero al sindaco un cambio alla pari di un terreno in Regione Brianco, ma anche lì c’era il vincolo agricolo

collina3E allora chi li avrebbe fatti sgomberare? Il vicesindaco dell’epoca intervistato, aveva risposto che mai sarebbe andato a farli sloggiare
Salussola 12 marzo 2012 – I nomadi proposero al sindaco un cambio alla pari di un terreno in Regione Brianco, ma anche lì c’era il vincolo agricolo.

Anche un contadino, che aveva acquistato un terreno per costruirvi una casa non potè edificarla. ” Se verrà cambiato la destinazione d’uso per far sorgere l’insediamento nomade, allora anchio mi sento autorizzato a costruire “. La cosa stava diventando scottante, sopratutto per il sindaco. Di seguito proponiamo (a puntate) la cronaca dell’epoca edita dal giornale Piemontese La Stampa Sera. [redazione/salussola]
I cento nomadi di Salussola sperano ancora di rimanere. Il loro capo ha proposto al Comune il trasferimento in una zona vicina – «Vogliamo inserirci, dice, ed abbiamo 40 bambini che vogliamo mandare a scuola» – Ma sembra che non ci siano soluzioni e che martedì debbano sgombrare il campo.— Secondo le intenzioni del nomade jugoslavo capo di una comunità di oltre cento persone che il 22 gennaio si è installata nella località «Prelle» di Salussola, l’area di circa quattromila, metri quadri da loro acquistata avrebbe dovuto diventare un insediamento definitivo. «Abbiamo con noi, da circa marzo 1982, una maestra di Torino con quaranta bambini che devono andare a scuola — ha detto il “capo” l’altra sera, mentre il Consiglio comunale, ne stava discutendo: è disposta a trasferirsi qui per insegnare loro. Però dobbiamo costruirle almeno due o tre stanze, dove possa abitare. Di costruire, in «Prelle», invece non si parla neppure. L’intera zona è sottoposta a vincolo idrogeologico regionale; non solo, ma qualsiasi tipo di insediamento potrebbe inquinare le sorgenti d’acqua che alimentano l’acquedotto del paese. E’ stato proprio in base alle disposizioni di legge sulle aree vincolate, e soprattutto alla relazione dell’ufficiale sanitario di Salussola, che il sindaco Walter Gauna ha firmato l’altro giorno l’ordinanza di sgombero. Nella zona in cui si è insediata, la comunità nomade non dispone di alcun servizio igienico: le donne sono costrette, per prendere acqua, a recarsi ad una fontana pubblica distante più di un chilometro, dal centro del paese. «Anche i nostri bambini hanno il diritto di essere puliti e di frequentare la scuola. Non chiediamo troppo: tra noi ci sono i fabbri, meccanici diplomati, ciabattini, carpentieri, carrozzieri, che possono lavorare qui come tutti gli altri abitanti. Chiediamo solo di poterci fermare per integrarci insieme con la popolazione del paese». L’ordinanza di sgombero scadrà alla mezzanotte di lunedì prossimo commenta il vicesindaco di Salussola, Enzo Eusebio: «Li non possono assolutamente rimanere: la legge lo vieta. Ma d’altra parte, dove devono andare?. Io, sicuramente, martedì mattina non andrò a farli sgomberare insieme con il messo comunale»  …. Il «capo» ha fatto presente al sindaco che avrebbe trovato un nuovo terreno, in zona «Brianco», che sarebbe possibile permutare con l’altro ; «Niente da fare — ha risposto il sindaco — perché anche lì esiste il vincolo di destinazione ad uso agricolo». Un salussolese che assisteva ai lavori del Consiglio ha detto: «Se cambiano la destinazione al terreno per consentire l’insediamento dei nomadi, allora fra quindici giorni mando anch’io le ruspe in un terreno che ho acquistato quattro anni fa e su cui non ho potuto costruire. Voglio vedere che cosa mi dicono». La preoccupazione degli amministratori, a questo punto, è proprio di evitare la creazione di un precedente» che, si teme, darebbe il via ad insediamenti selvaggi in zone su cui non è consentita l’edificazione. «Le leggi — ha aggiunto il vicesindaco Eusebio — non le abbiamo fatte noi e, se anche sembrano ingiuste, dobbiamo farle rispettare. Tuttavia rimane il problema umano: dove possono andare?». «Io non voglio mettermi contro la legge — ha ribattuto il capo nomade — ma chiedo solo il diritto di fermarmi qui, di poter lavorare e consentire ai miei figli di essere puliti e di poter studiare. Da solo non posso fare niente: aiutatemi tutti voi. ”  Walter Camurati                    6 marzo 1982 – Stampa Sera

SalussolaNews informa i Salussolesi dall'anno 2000

di Claudio Circolari; Blogger, Storico Locale, Fotografo Amatoriale; Collaboratore Parrocchiale; Volontario Sociale: Tutto a titolo gratuito, senza scopi di lucro, ma solo per fini sociali

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *