Forse i nomadi stavano per andarsene in Alta Valle Elvo
La proprietaria del terreno avrebbe avuto l’intenzione di riacquistarlo
Salussola 19 marzo 2012 – Forse i nomadi stavano per andarsene in Alta Valle Elvo. Continua la telenovela Salussolese dei nomadi, ma siamo all’epilogo finale. Di seguito la cronca del giornale La Stampa. [redazione/salussola]
” Forse trovato un cascinale per i nomadi di Salussola. La comunità slava vuole fermarsi nel Biellese Forse trovato un cascinale per i nomadi di Salussola. Il capo tribù è in trattative – Il sindaco ha concesso agli zingari ancora qualche giorno di tempo, poi dovranno lasciare la zona alla precedente proprietaria di Milano. In questo modo la tribù ritornerebbe in possesso dei circa dodici milioni sborsati per l’acquisto della terra. II sindaco Gauna, che pur dovendo far rispettare la legge si è adoperato in tutti i modi per risolvere in modo umanitario la complessa vicenda, ha concesso agli zingari ancora qualche giorno di tempo per lasciare la zona vietata. In paese il fatto è seguito con interesse dalla popolazione, che aveva accettato la presenza della piccola comunità. Dal punto di vista amministrativo, invece, l’episodio è seguito dai sindaci del comprensorio con attenzione in quanto la sua soluzione, qualunque essa sfa, sarà un precedente importante per regolarizzare la convivenza con le tribù nomadi che frequentemente sostano nel Biellese. A. Salussola — Si sta profilando una soluzione per i nomadi accampati alla periferia del paese e colpiti da un’ordinanza di sgombero emessa dal sindaco Walter Gauna, in quanto il loro accampamento occupa un terreno sottoposto a vincolo idrogeologico. Per la settantina di slavi, in maggioranza bambini, si starebbe concretizzando la possibilità di restare nel Biellese. Il loro capo sarebbe in trattative per l’acquisto di un cascinale in una zona limitrofa, che consentirebbe alla sua numerosa «famiglia» di poter abbandonare la vita errante fin qui condotta. Da alcune indiscrezioni pare che il terreno acquistato dai nomadi per stabilirvisi (è in regione Mandria e data la vicinanza di uno dei pozzi dell’acquedotto del paese non può essere appunto utilizzato per insediamenti urbani stabili) potrebbe essere riacquistato dalla proprietaria “. (11.03.1982) LaStampa – numero 53