Al Brianco esplose un silos e otto tori morirono tra le macerie
Salussola 24 marzo 2012 – Al Brianco esplose un silos e otto tori morirono tra le macerie. Il 24 marzo del 1982 una grossa esplosione all’interno di un allevamento della tenuta Castello di regione Brianco, creò danni e morte. L’esplosione di un silos contenente mais fece perire alcuni tori di allevamento e
portò gravi danni alle strutture della stalla. Di seguito riportiamo la cronaca dell’epoca del giornale La Stampa. [redazione/salussola]
” Esplode un silo a Salussola 8 tori muoiono fra le macerie. Lo scoppio è stato causato dalla fermentazione del mais. Esplode un silo a Salussola, otto tori muoiono fra le macerie. I danni si aggirane sui 200 milioni – «Sfiorata» una stalla con 300 capi di bestiame – I vigili del fuoco hanno lavorato fino a notte – Molti i macchinari distrutti — Otto tori sono morti sotto le macerie di un vasto capannone sul quale si è abbattuto un silo alto circa venti metri, crollato per effetto di una esplosione di gas. Lo scoppio è stato provocato probabilmente dalla fermentazione del granoturco che vi era immagazzinato. L’edificio è stato gravemente lesionato e varie macchine agricole sono praticamente inservibili: i danni ammonterebbero complessivamente, secondo una prima valutazione, a non meno di 200 milioni. Alcuni tecnici sono ora al lavoro per accertare le cause dell’insolito scoppio, avvenuto l’altra mattina in regione Brianco, nella grande tenuta agricola Castello. Per fortuna il crollo — ha dichiarato il contitolare dell’azienda — si è verificato in un punto in cui vi erano pochi animali. A quindici metri di distanza c’è una stalla con trecento bovini, sarebbe stata una strage. Nella tenuta vengono allevati attualmente 1600 capi di bestiame, che alimentano un grande «punto di vendita aziendale» situato alla periferia di Biella, in via Cottolengo, specializzato nella vendita di prodotti genuini che passano direttamente dalla produzione al consumo diretto In coppia con un altro magazzino analogo, che non ha subito danni, era di vetroresina, materiale di notevole resistenza, e conteneva un notevole quantitativo di mais. All’improvviso poco prima di mezzogiorno i dipendenti dell’azienda, intenti al lavoro in altri luoghi, hanno udito un boato, seguito dal rumore del muri e del tetti che cedevano sotto il peso del silo sventrato e caduto dal basamento di muratura su cui erano collocato. Contemporaneamente si levavano i muggiti di dolore di altri bovini feriti e di terrore degli animali rimasti illesi. E’ incominciata subito l’opera di soccorso, con i mezzi di emergenza di cui dispone la tenuta agricola. Sono poi intervenuti i vigili del fuoco di Biella, ma per rimuovere le travature e le macerie di maggiori dimensioni si è dovuto attendere l’arrivo di una autogru da Vercelli. Il distaccamento biellese non è infatti dotato di questa apparecchiatura, il cui impiego potrebbe rendersi necessario da un momento all’altro. E’ una delle varie carenze già segnalate ripetutamente alla prefettura di Vercelli, senza esito. L’opera dei vigili, che hanno liberato anche le macchine sommerse dalle macerie, si è protratta fino a sera inoltrata. Al termine del duro lavoro, un vasto tratto dell’aia era coperto dalle carcasse degli animali uccisi dal crollo, da mucchi di macerie, da macchine contorte. Una visione impressionante “. Piero Minoli (26.03.1982) La Stampa – numero 64