Ricordo del 1° aprile di quando ero bambino
ripassavamo più volte il bordo esterno del disegno, per assottigliare il foglio e poter poi staccare a mano il pesce. Non ricordo come facessimo ad appiccicarlo sulla schiena dei compagni, non c’era il nastro adesivo. Credo usassimo la colla, la mitica coccoina dal profumo di cimice schiacciato. Con il pesce nascosto nel palmo della mano, ci si avvicinava al compagno preso di mira, e simulando un segreto o qualcosa d’altro da sussurragli all’orecchio, gli toccavamo la spalla o la schiena, e la cosa era fatta. Alla fine ce ne andavamo tra sghignazzi e risolini, magari non per il pesce appeso alla schiena del compagno, ma perché qualcun altro lo aveva appeso a noi.