I Salussolesi al Brianco agognano le cicogne e non le discariche
Salussola 20 maggio 2017 – ? I Salussolesi al Brianco agognano le cicogne e non le discariche. La “Acqua e Sole” S.r.l. in data 16 maggio 2017, ha presentato alla Provincia di Biella il progetto denominato “ Discarica monodedicata a
materiali di costruzione contenenti amianto e localizzato in Regione Brianco ”, nel Comune di Salussola. La domanda è mirata ad ottenere il giudizio di compatibilità ambientale, nell’ambito della fase di valutazione nella procedura V.I.A. Dal 16 maggio e per sessanta giorni consecutivi, sarà possibile, per chiunque, presentare alla Provincia di Biella Servizio Rifiuti V.I.A. Qualità dell’Aria Energia Acque Reflue Risorse Idriche, in Via Quintino Sella n. 12 – 13900 Biella, le osservazioni scritte relative al progetto. La società, che in tempi passati si chiamava Ecodeco, è già proprietaria dell’area dove dovrebbe sorgere l’impianto. E’ l’area, di circa 34 ettari, confinante da un lato con la strada provinciale per Santhià, dove si vede la piantumazione dei pioppi, la strada sterrata comunale Via Brianco, e la proprietà dove sorgerà l’impianto di biometano. Trascorsi i sessanta giorni, la provincia dovrà allestire il primo tavolo dei servizi, coinvolgendo l’Arpa, l’Asl, i Vigili del Fuoco, l’Ufficio Tecnico della Provincia e il sindaco di Salussola, ma come osservatore. Intanto in paese la notizia è circolata e ha creato opinione, e sui social i comuni dissensi. Ieri mattino ho avuto un colloquio con il sindaco Carlo Cabrio, chiedendogli i pareri e gli atteggiamenti che terrà in questa situazione. « Io posso essere anche contrario, ma il mio parere con conta nulla, e se il progetto rispetta le norme richieste dalla legge italiana sarà difficile respingerlo. Sono solidale con i miei concittadini, posso anche indire un Consiglio Comunale, ma se non ho argomentazioni legalmente sostenibili, la delibera sarà carta straccia. Stiamo lavorando con il nostro ufficio tecnico per sapere e capire come muoverci, stiamo pensando di interpellare qualche super tecnico. Ma anche qui c’è la questione economica che non aiuta le nostre piccole economie comunali ». A Cavaglià il Tar ha bocciato una nuova discarica, gli chiedo – « Qui la situazione è differente, la falda acquifera è a 36 metri, mentre a Cavaglià era vicino alla superficie, persino i terreni sono differenti, qui il terreno è compatto ed argilloso, e là ghiaioso, quindi con una maggiore penetrazione ». Sindaco cosa farà nelle prossime settimane; « Andrò avanti informandomi tecnicamente e legalmente, e nell’immediato ho indetto un’assemblea informativa per le ore 21.00 di venerdì 16 giugno al Polivalente ». Brianco terra senza pace quindi. Ieri dopo aver parlato con il sindaco sono stato sul luogo; era una tarda mattina un po nuvolosa, quasi fredda, ho posteggiato l’auto, mi sono soffermato dove dovrebbe sorgere l’impianto e poi, a piedi, mi sono inoltrato lungo la strada principale che si snoda tra le poche abitazioni, sei o sette famiglie, di questo desolato e sperduto borgo, che prende il nome dalla regione che lo circonda. Qui una volta c’era l’osteria, la bottega di generi alimentari, la privativa, la scuola comunale, e ci fu persino la posa della prima pietra, perché si voleva erigere una chiesetta, ora il silenzio, interrotto solo dal passaggio del treno e dallo stridore di alcuni uccelli, avvolge il nulla. Ai tempi degli anni 1920/30 la fornace sfornava coppi e mattoni smerciati in tutto il nord Italia, c’era una segheria falegnameria, un raccordo ferroviario, e il lombardo cavaliere Silvio Sardi, pioniere metanifero, che primo portò il metano a Salussola, qui volle costruire, e solo in piccola parte ci riuscì, un nuovo villaggio. Ma la storia fu amara e il sogno durò poco. Dove c’era la fornace e la ciminiera, famosa anni or sono perché vi nidificava una coppia di cicogne, l’area, già degradata in decenni passati, ora risulta ripulita da rovi, arbusti e varie discariche. Su un lato si erge un edificio, un po cadente, che ospitava gli uffici, in fondo a destra i resti di un capannone, e a sinistra, verso la ferrovia, i resti di un altro capannone artigianale, ma nel mezzo si erge ancora maestosa reduce di un passato glorioso, anche se lesa da un fulmine sulla sommità, la ciminiera. Sulla parete esterna dell’edificio c’è un cartello con la scritta vendesi; pronti per un’altra discarica?. Oltre il passaggio a livello c’è ancora la vecchia stazione abbandonata e ridotta a un rudere. Ritorno verso l’auto, e il mio occhio si posa in direzione degli edifici dove sorgerà l’impianto, già autorizzato dalla provincia di Biella, del biometano, e su un pilastro di una costruzione abbandonata o iniziata e mai portata al termine un nido, un nido con all’interno una cicogna, che peccato non avere avuto un obiettivo focale appropriato. Il biometano e le discariche, certamente non ridaranno vita alla vecchia e laboriosa Brianco di un tempo, e non sarà più l’habitat per le coppie di cicogne che avevano scelto di figliare qui.
Il Brianco che noi Salussolesi agogniamo è quello delle cicogne e non quello delle discariche!
materiali di costruzione contenenti amianto e localizzato in Regione Brianco ”, nel Comune di Salussola. La domanda è mirata ad ottenere il giudizio di compatibilità ambientale, nell’ambito della fase di valutazione nella procedura V.I.A. Dal 16 maggio e per sessanta giorni consecutivi, sarà possibile, per chiunque, presentare alla Provincia di Biella Servizio Rifiuti V.I.A. Qualità dell’Aria Energia Acque Reflue Risorse Idriche, in Via Quintino Sella n. 12 – 13900 Biella, le osservazioni scritte relative al progetto. La società, che in tempi passati si chiamava Ecodeco, è già proprietaria dell’area dove dovrebbe sorgere l’impianto. E’ l’area, di circa 34 ettari, confinante da un lato con la strada provinciale per Santhià, dove si vede la piantumazione dei pioppi, la strada sterrata comunale Via Brianco, e la proprietà dove sorgerà l’impianto di biometano. Trascorsi i sessanta giorni, la provincia dovrà allestire il primo tavolo dei servizi, coinvolgendo l’Arpa, l’Asl, i Vigili del Fuoco, l’Ufficio Tecnico della Provincia e il sindaco di Salussola, ma come osservatore. Intanto in paese la notizia è circolata e ha creato opinione, e sui social i comuni dissensi. Ieri mattino ho avuto un colloquio con il sindaco Carlo Cabrio, chiedendogli i pareri e gli atteggiamenti che terrà in questa situazione. « Io posso essere anche contrario, ma il mio parere con conta nulla, e se il progetto rispetta le norme richieste dalla legge italiana sarà difficile respingerlo. Sono solidale con i miei concittadini, posso anche indire un Consiglio Comunale, ma se non ho argomentazioni legalmente sostenibili, la delibera sarà carta straccia. Stiamo lavorando con il nostro ufficio tecnico per sapere e capire come muoverci, stiamo pensando di interpellare qualche super tecnico. Ma anche qui c’è la questione economica che non aiuta le nostre piccole economie comunali ». A Cavaglià il Tar ha bocciato una nuova discarica, gli chiedo – « Qui la situazione è differente, la falda acquifera è a 36 metri, mentre a Cavaglià era vicino alla superficie, persino i terreni sono differenti, qui il terreno è compatto ed argilloso, e là ghiaioso, quindi con una maggiore penetrazione ». Sindaco cosa farà nelle prossime settimane; « Andrò avanti informandomi tecnicamente e legalmente, e nell’immediato ho indetto un’assemblea informativa per le ore 21.00 di venerdì 16 giugno al Polivalente ». Brianco terra senza pace quindi. Ieri dopo aver parlato con il sindaco sono stato sul luogo; era una tarda mattina un po nuvolosa, quasi fredda, ho posteggiato l’auto, mi sono soffermato dove dovrebbe sorgere l’impianto e poi, a piedi, mi sono inoltrato lungo la strada principale che si snoda tra le poche abitazioni, sei o sette famiglie, di questo desolato e sperduto borgo, che prende il nome dalla regione che lo circonda. Qui una volta c’era l’osteria, la bottega di generi alimentari, la privativa, la scuola comunale, e ci fu persino la posa della prima pietra, perché si voleva erigere una chiesetta, ora il silenzio, interrotto solo dal passaggio del treno e dallo stridore di alcuni uccelli, avvolge il nulla. Ai tempi degli anni 1920/30 la fornace sfornava coppi e mattoni smerciati in tutto il nord Italia, c’era una segheria falegnameria, un raccordo ferroviario, e il lombardo cavaliere Silvio Sardi, pioniere metanifero, che primo portò il metano a Salussola, qui volle costruire, e solo in piccola parte ci riuscì, un nuovo villaggio. Ma la storia fu amara e il sogno durò poco. Dove c’era la fornace e la ciminiera, famosa anni or sono perché vi nidificava una coppia di cicogne, l’area, già degradata in decenni passati, ora risulta ripulita da rovi, arbusti e varie discariche. Su un lato si erge un edificio, un po cadente, che ospitava gli uffici, in fondo a destra i resti di un capannone, e a sinistra, verso la ferrovia, i resti di un altro capannone artigianale, ma nel mezzo si erge ancora maestosa reduce di un passato glorioso, anche se lesa da un fulmine sulla sommità, la ciminiera. Sulla parete esterna dell’edificio c’è un cartello con la scritta vendesi; pronti per un’altra discarica?. Oltre il passaggio a livello c’è ancora la vecchia stazione abbandonata e ridotta a un rudere. Ritorno verso l’auto, e il mio occhio si posa in direzione degli edifici dove sorgerà l’impianto, già autorizzato dalla provincia di Biella, del biometano, e su un pilastro di una costruzione abbandonata o iniziata e mai portata al termine un nido, un nido con all’interno una cicogna, che peccato non avere avuto un obiettivo focale appropriato. Il biometano e le discariche, certamente non ridaranno vita alla vecchia e laboriosa Brianco di un tempo, e non sarà più l’habitat per le coppie di cicogne che avevano scelto di figliare qui.
Il Brianco che noi Salussolesi agogniamo è quello delle cicogne e non quello delle discariche!
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claudio.circolari[at]salussola.net
a sx l’area |
a dx l’area |
l’area ripulita ex fornace |
la scritta vendesi |
l’area ripulita ex fornace |
ex stazione brianco |
la cicogna |
la cicogna sul pilastro |