La nuova toponomastica: Piazza monsignor Oscar Lacchio.
NOTIZIE – STORIA e COSTUME
Salussola 4 agosto 2017 – La nuova toponomastica: Piazza monsignor Oscar Lacchio. Il Comune di Salussola ha dedicato una piazza al suo illustre cittadino Francesco Oscar Lacchio. La piazza che presto prenderà il nome di monsignor Oscar Lacchio,
è lo slargo, adibito al parcheggio, antistante la palestra comunale di Via Generale Riccardo Bignami. Dall’altro lato della piazza c’è la casa di riposo La Palazzina, un luogo per persona anziane e poco autosufficienti da lui voluto. Ma chi era monsignor Oscar Lacchio, che ai più giovani nulla dice. Francesco Oscar Lacchio nacque a Salussola in Via Carlo Alberto civico 23, ( l’odierna Via Duca d’Aosta ) il 28 ottobre 1926, da Salvatore ed Evelina Nerina Bosco. Si laureò a Milano, e studiò anche nelle Università di Urbino e alla ” Pro Deo ” di Roma. Il giornalismo fu la grande passione della sua vita. Fece le sue prime esperienze in alcuni quotidiani tra i quali ” L’Italia “, ” Il Corriere Lombardo ” e la ” Gazzetta dello Sport “. Ma in seguito dimostrò anche grandi doti manageriali. A Salussola, suo paese natale, fu spesso presente nella vita sociale e religiosa del paese, acquistò la Tenuta Palazzina, che in seguito trasformò un’ala in ristorante e l’altra in casa di riposo per anziani. Approdò al giornale ” Il Biellese ” come semplice corrispondente, ma divenne presto redattore, poi caporedattore e vicedirettore, e nel 1957 direttore della testata. Appena trentenne, il sacerdote giornalista avviò una piccola rivoluzione; ” Il Biellese ” di allora aveva sei pagine, lui ne aggiunse due, facendo stupire i lettori e i colleghi; come riempire tanto spazio in una città dove non accade quasi nulla ?. Lacchio dimostrò con i fatti di aver scelto bene, e trasformò ” Il Biellese ” in un organo d’informazione influente e ascoltato dai politici. E la sede, a quel tempo in Via Losana, divenne il crocevia di proposte politiche ed economiche. Vi passò spesso anche l’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Pella. E di là vennero le spinte per organizzare grandi adunate di categoria per avvicinare e sensibilizzare gli operatori di tutti i settori, ma anche idee per vivacizzare sotto il profilo culturale la città di Biella. Il sacerdote-giornalista era conosciuto in tutto il Piemonte, e appartenne a una generazione di ottimi professionisti della penna. Fu autore di molteplici pubblicazioni culturali e religiose. Fu presidente onorario dell’Unione Cattolica Stampa Italiana per il Piemonte, oltre che canonico del Capitolo della Cattedrale di Biella e socio del Rotay Club Cossato-Vallemoso. Si dimise dalla direzione del ” Il Biellese ” nel 1992, lasciando la guida del giornale a Marco Berchi. In quel periodo cominciò ad avere qualche problema di salute, ma quando si ristabilì il vescovo monsignor Giustetti lo nominò responsabile dell’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali. Poi lavorò per il Santuario d’Oropa come amministratore delegato. Morì alla Clinica Vialarda, a 71 anni, il 24 ottobre 1997, e i funerali si svolsero nel Duomo di Biella il 27 ottobre 1997.
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