Preti minacciati e rapinati, quello che successe nel lontano 1968 al parroco di Arro
Salussola 18 febbraio 2019 – Preti minacciati e rapinati, quello che successe nel lontano 1968 al parroco di Arro. Leggendo le notizie di questo fine settimana che, tra le altre, citano le disavventure di don Perini e di don Baudrocco, l’uno responsabile della Caritas diocesana e l’altro parroco di Biella Chiavazza, ci viene alla mente quanto successo ai primi di marzo di cinquantuno anni fa all’ora parroco di Arro. Andiamo ad elencare, per sommi capi, i fatti aiutati da un articolo della Stampa di Torino che si occupò del caso. ” Un manovale di quarant’anni, originario di Portogruaro e residente a Caluso, ha confessato ai Carabinieri di aver tentato di rapinare il parroco della frazione Arro di Salussola, don Umberto Gibellato di 55 anni. E’ stato denunciato a piede libero per trascorsa flagranza: l’aggressione, sventata dalla reazione della vittima, risale infatti a giovedì sera. Il malvivente, ex corridore ciclista, è stato tradito dalla sua bicicletta da corsa che ha costituito un indizio determinante per l’identificazione. Verso le ore 19.30 don Gibellato, che regge la parrocchia di Arro da dodici anni dopo essere stato missionario in India, in una stanza attigua all’ingresso della canonica stava seguendo una lezione televisiva di francese; la sua domestica era impegnata in cucina. Avvolto in un mantello nero, suonò il campanello e non appena il sacerdote si affacciò all’uscio puntò contro di lui una rivoltella dicendogli: « Parroco, mani in alto e zitto! ». La reazione di don Gibellato fu immediata. « Gli chiusi istintivamente la porta in faccia — ha dichiarato il sacerdote — e mi misi ad invocare soccorso a squarciagola ». Un vicino scorse in distanza l’aggressore mentre si allontanava, ma il mantello nero lo trasse in inganno: lo scambiò infatti per il parroco. Inforcata la sua bicicletta da corsa si dileguò nel buio. L’aggressione venne denunciata soltanto il mattino dopo. I Carabinieri della squadra investigativa di Biella, che hanno svolto le indagini in collaborazione con quelli di Vercelli e Salussola, raccoglievano i primi indizi a San Damiano, una borgata a poca distanza da Arro. Nel pomeriggio di giovedì era stato infatti notato un ciclista le cui caratteristiche somatiche corrispondevano alla descrizione fatta da don Gibellato: l’uomo aveva speso in una osteria alcune centinaia di lire avute poco prima in elemosina dal parroco don Francese. La paziente ricerca dell’uomo dalla bicicletta da corsa si è conclusa la scorsa notte con il fermo, sorpreso nella sua abitazione a Caluso “. (17.03.1968 – LaStampa – numero 66)
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