E’ ancora Serra l’ultimo sprone su cui sorge il borgo antico di Salussola
E’ ancora Serra l’ultimo sprone su cui sorge il borgo antico di Salussola. La Serra è la collina morenica più grande d’Europa, da tanti definita una delle zone paesaggistiche più interessanti dell’area alpina. Si è formata a partire da 500.000 anni fa durante le ultime tre glaciazioni dell’era quaternaria. Corrisponde alla morena laterale sinistra del ghiacciaio Balteo che dalla Valle d’Aosta giungeva fino al Po. Ha una forma rettilinea la cui sommità è lunga e molto regolare. Larga da 1.500 a 6.000 metri, lunga oltre 25 km., fiancheggiata da dorsali minori che si snodano da ovest a est dominando la pianura Vercellese, Canavesana e Biellese; si estende da Croceserra a Salussola (Monte). L’altitudine massima è di 620 mt. a Sala Biellese. Tra la cresta principale e le linee parallele delle dorsali minori si sono formate pianure colmate da materiale alluvionale e lacustre e pertanto molto fertili. Nella prima glaciazione, occupava sulla destra della Dora anche la Valchiusella, e verso il Biellese diede i cordoni e i diluvi morenici fra Ingagna e Viona di Mongrando San Michele e Borgo, quelli fra Viona e Olobbia e fra Olobbia rio Prajasse di Sala, Zubiena, Torrazzo, indi Salussola e Cavaglià, estendendosi fino al Navilotto, e poggianti direttamente sul diluvium della Bessa e della Baraggia del Brianco. La seconda glaciazione fu la più potente e diede i fitti cordoni dell’alta Serra, a valli asciutte, scavate dalle correnti di fondita delle linguen glaciali fra morena e morena e a depositi torbosi con bacino d’acqua intermittenti (Lago di Pré, Lago Lisello), mentre la bassa Serra, che comprende i territori di Magnano, Zimone, Salussola, Dorzano, Roppolo, Viverone, Piverone, Cavaglià è ricoperta di vigneti. Vi sono fino a otto e più cordoni successivi testimoni delle oscillazioni del ghiacciaio su una lunghezza da 1 km. e mezzo a sei e mezzo; si calcoli che per formare la Serra furono necessari 100.000 anni circa di tempo e 35 mila km. cubi di ghiaccio. Si formarono in questo periodo, insieme agli altri del Canavese, il Lago di Viverone e quello di Bertignano. Una terza glaciazione interessò unicamente la formazione di morene interne del Canavese. Le acque dell’anfiteatro d’Ivrea si scaricavano dal ramo di Viverone, con un corso che andava a sfociare nella Sesia. Riamangono le tracce nelle regioni della ciottolosa Dora Morta e la Valle, fra Cavaglià e Alice Castello.
claudio.circolari@salussola.net
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