L’oratorio di san Giuseppe a Salussola
L’oratorio di san Giuseppe a Salussola. L’oratorio di san Giuseppe fu un oratorio privato, eretto dal conte Giuseppe Tomaso Salomone di Serravalle, governatore di Biella, verso il 1697, nei pressi del suo palazzo, situato sulla via principale del borgo, l’odierna via Duca d’Aosta. La delega vescovile al prevosto Don Vigliani per benedirlo porta la data del 22 aprile 1697. Nel 1765 il parroco scriveva: “ Chiesa sotto il titolo di S. Giuseppe, Capella del Beneficio sotto tal titolo eretto dal fu S. Governatore Salomone di Serravalle, si trova avanti la Casa di tal Beneficio tramediante la via… . Vi è l’altare con suo quadro di legno colorito rappresentante tal Santo … “ . Il beneficio, era stato inizialmente concesso ad un giovane di Salussola, affinché frequentasse le scuole, che però non lo accettò. Per testamento fu concesso al figliolo minore del conte Alessandro Tornielli Rho, solo se avesse preso l’abito clericale. La rendita di 400 lire annue era su un pezzo di terra. Passò poi in proprietà a diverse altre famiglie, a motivo di vendita del patrimonio dei Serravalle, come si ricava dalle relazioni parrocchiali del 1820, 1830 e 1837. Nella relazione del 1880 si legge: “ … Quali vicende subisse questa chiesa non risulta; questo si sa che a ricordanza dei più vecchi, questa Capella fu sempre tenuta come di patronato di certo Ingegnere Jano, il quale annualmente pagava £. 120 ad un Cappellano, che per ordinario era il Maestro di Scuola, per la celebrazione quotidiana della Messa, senz’obbligo d’applicazione mentre dagli acquisitori dei beni stabili di detto Conte di Serravalle, si provvedeva alla spesa di provvista per cera, vino e suppellettili. Lo stato materiale della chiesa è in sufficiente buono stato. Ha un solo Altare… con una piccola Sacristia che è attigua all’Altare. Sopra l’Altare vi è un quadro a mo’ d’Incona rappresentante S. Giuseppe. Dal 1863 a questa parte l’ingegnere Iano non soddisfece più alla solita annualità di £. 120, a causa di disastri subiti in famiglia e nello stato di fortuna, onde più non si celebrò la quotidiana messa feriale. Le Sig.re Damigelle Bona di Sordevolo sulle quali cadeva l’obbligo della manutenzione di detta Capella e che ne tenevano le chiavi non provvidero a nulla nelle loro testamentarie disposizioni … “. Nel 1905 era di proprietà dei fratelli Gannio e si apriva solo più una volta l’anno, in occasione della processione del Corpus Domini, “ per farvi momentanea sosta “. In seguito fu lasciata nel più completo abbandono. Demolito il portico che ornava la facciata, sconsacrato, l’edificio è attualmente in pessime condizioni.
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