Le chiese scomparse di Salussola: L’oratorio di san Bernardino
Le chiese scomparse di Salussola: L’oratorio di san Bernardino. La prima data che indica quest’oratorio è quella del 12 agosto 1560, l’occasione è la radunata per l’elezione del Castellano Comunale di Salussola, il documento porta la dicitura “ Electio Castellani seu Jusredentiae Saluzolie pro anno 1560 ” e la seduta si tenne all’interno di questo oratorio. Si ha memoria di questo edificio sacro fin dal 1570, come chiesa dei padri francescani: “ … vi è la chiesa di S.to ber.no quale è situata qua nella terra et è delli fratti di S.to Bernardino quale non ha redditi alcuni secondo si è tenuto al presente però la Com.tà ha fatto lei la casa et perchè detti fratti non vi hanno celebrare alcune messe né vi fanno alcuna servitù sintendono di levarla come cosa di comunità ”. Nella Visita Pastorale del 1606 si accenna alla casa dell’oratorio di san Bernardino da Siena, di proprietà del monastero di san Francesco di Santhià. La relazione del pievano di Salussola del 1619 ci offre la prima descrizione dell’edificio: “ Nel istesso finagio vi si ritrova una Chiesa picola coperta di coppi fabbricata sotto il titolo di s.to Bernardino, è tutta aperta e gli puochi coppi stanno per cascare in terra “. Da tutti questi dati si può pensare che l’oratorio di San Bernardino fosse legato, fin dalle origini, al convento dei francescani di Santhià e che probabilmente sorgesse nel borgo, nel podere che sta dietro l’attuale palazzo comunale. Fu riparato e ricostruito, ma rimase sempre di piccole dimensioni. Nella Visita Pastorale del 1667 si dice che in quest’oratorio si celebrava solo qualche volta per devozione ed era provvisto di sacri paramenti. E poiché ai suoi muri era addossata un’abitazione privata, dove sovente si accendeva il fuoco, l’oratorio veniva nuovamente interdetto fino a che non si fosse rimediato a questo inconveniente. Era ancora officiato nel 1673, mentre nei decreti della Visita Pastorale del 1687 si legge che era stato trasformato in scuola e il Vescovo così ordinava: “ Per l’oratorio di S. Bernardino nel quale si fa scuola pubblica che mantiene la Com.tà si demolisca l’altare e si trasporti l’jcona alla Chiesa Parochiale “. Sono questi gli ultimi dati riguardanti l’oratorio, che in seguito fu del tutto trasformato fino a far perdere ogni traccia di edificio sacro. L’ancona che il Vescovo ordinava di fare trasportare nella chiesa parrocchiale, si deve identificare con quella rappresentante il Crocifisso, San Gregorio Magno, San Francesco e San Bernardino (foto).
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