Com’è andata la conferenza dei servizi d’ieri, che si pronuncerà sul progetto di una discarica di amianto in regione Brianco, lo descrivono il sindaco e il presidente del comitato

 

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Com’è andata la conferenza dei servizi d’ieri, che si pronuncerà sul progetto di una discarica d’amianto in regione Brianco, lo descrivono il sindaco e il presidente del comitato.  La conferenza dei servizi si è svolta ieri, 21 giugno 2021, presso la sede della Provincia di Biella la quale, sentite le parti e le leggi che regolano la materia, dovrà dara la VIA (cioè la Vautazione di Impatto Amnbientale) al progetto di discarica di cemento amianto in regione Brianco, richiesto dalla ditta Acqua & Sole.

Scrive il sindaco:
Buongiorno, mi sono trovata a vivere una situazione difficile e molto spiacevole, dove si sta prendendo in esame se autorizzare o meno un sito di stoccaggio per rifiuti non pericolosi contenenti cemento-amianto, per il quale oggi ho espresso un parere assolutamente contrario. Questo avverrebbe a Salussola, nel mio territorio, luogo in cui vivo, in cui vivono i miei famigliari e gli amici più cari e luogo in cui rivesto la carica di massima autorità sanitaria. Proprio per questo sono molto allarmata visto che il mio compito è la tutela della salute della popolazione, dove avverto una enorme preoccupazione e dove sono nati movimenti ed iniziative per contrastare questo progetto.
Da oltre trent’anni mi occupo di salute come infermiere di famiglia e comunità e questo mio duplice ruolo rende ancora più difficile la mia posizione, nei confronti delle persone che rappresento, ma anche nei confronti dell’ASL con la quale ci sono stati molteplici momenti di confronto oggi, con l’obiettivo di rimarcare la necessità di tutelare ad ogni costo la salute dei cittadini.
Mi aspetto che la commissione tecnica e l’organo tecnico tutelino l’immagine del paese, le sue peculiari caratteristiche, e che non vadano a ledere l’immagine di Salussola sia dal punto di vista turistico, sia dal punto di vista commerciale, un impianto del genere non è mai un buon biglietto da visita.
I terreni sui quali è prevista la discarica sono regolarmente produttivi, coltivati fino a qualche anno fa, oltre ad essere terreni agricoli compresi nel disciplinare di produzione della DOP riso di baraggia Biellese e Vercellese (a questo proposito il presidente del consorzio della DOP riso di baraggia biellese e vercellese ha presentato in data 18 maggio 2021 una perizia agronomica a difesa della DOP stessa e del tipo di coltura, a tutela del territorio e delle attività agricole presenti nel territorio).
Inoltre, il progetto si colloca in un’area il cui raggiungimento richiede l’attraversamento di due centri abitati e la percorrenza di una strada altamente pericolosa, spesso teatro di incidenti mortali.
Dal punto di vista geologico il sito rientra nella classe di idoneità all’utilizzazione urbanistica dove l’uso del suolo è prettamente agricolo; tale classificazione è confermata dal PPR approvato che identifica l’ambito come morfologia insediativa, le cui direttive fanno esplicito riferimento al mantenimento dell’attività agricola ed al soddisfacimento delle esigenze ad essa legate, in un’ottica di coerenza paesaggistica e sostenibilità ambientale. Senza contare che è stata rilevata una distanza dell’impianto in progetto inferiore a metri 500 dall’insediamento rurale abitato della Tenuta Agricola Castello disattendendo così alle normative rivolte alla tutela della salute pubblica, per la presenza costante di polveri argillose causate da macchine movimento terra, e per le problematiche di disturbo acustico che potrebbe scaturire da una attività di quel tipo.
La Conferenza dei Servizi acquisisce tutti gli interventi di oggi e a breve darà parere finale.
Il sindaco Manuela Chioda

Scrive il presidente del comitato:
In tanti aspettano di sapere come è andata. Il Comune di Dorzano ha detto no. Il Comune di Salussola ha detto no. Cosrab ha detto no.
La Provincia ha fatto suo il parere dell’organo tecnico (in cui confluisce Arpa), che è favorevole. Cioè la provincia ha detto sì ma non ha avuto il coraggio esprimere autonomanente il proprio parere, confermando l’atteggiamento timido che avevamo visto alla fine della manifestazione (marcia) di dicembre 2019, quando eravamo stati ricevuti, bontà sua, dal Presidente.
Crediamo che questo già basti per fare sollevare più di un sopracciglio: davanti al movimento di un territorio che da anni si spende contro sto impianto nefando, avremmo meritato per lo meno l’espressione di un parere coraggioso: siamo favorevoli, diciamolo chiaro, diciamo si e ce ne assumiamo la responsabilità. E invece niente, ci dobbiamo accontentare di un miserevole “facciamo nostro il parere dell’organo tecnico”.
Ma quello che più ci ha lasciati basiti è quello che abbiamo sentito dire dal rappresentante di ASL, di cui purtroppo non abbiamo appuntano il nome, perchè meriterebbe una menzione.
Abbiamo sentito parlare di controlli sulle falde acquifere: i valori di amianto misurati nei prelievi a valle della discarica non dovranno avere aumenti significativi rispetto ai prelievi effettuati a monte…
Come già sapevamo insomma le falde verranno contaminate, è praticamente cosa scontata e prevista.
Beh, dopo tutto ciò questo funzionario di ASL ha espresso parere favorevole con la motivazione che le prescrizioni date TUTELANO I LAVORATORI DELLA DISCARICA, i quali sono i più esposti.
Ci aspettavamo che il sindaco di Salussola chiedesse conto dei lavoratori più vicini, visto che tutti sappiamo che a confine ci sono risaie in cui lavorano acquaioli con dpi come cappellini e protezione solare. Non lo ha fatto, ma si è limitato a suggerire al funzionario un concetto che non aveva detto, affermando: “quindi asl ribadisce il fatto che mantenendo i parametri sotto ai valori soglia OMS il rischio di contaminazione per la salute di lavoratori e cittadini è MOLTO BASSO?”
Asl ha risposto ribadendo che le prescrizioni tutelano i lavori più esposti, cioè quelli della discarica, ed ha evidenziato che non si parla di amianto libero ma amianto controllato, che non DOVREBBE (testuale, ha detto “dovrebbe”) assolutamente rilasciare fibre. E che oltretutto ci sarà una vigilanza puntuale di Arpa e Asl.
A quel punto è intervenuto il sindaco di Dorzano, che meriterebbe un monumento per la forza che ha usato per difendere le persone che subiranno sto scempio, sebbene queste persone tecnicamente siano a Salussola e non a Dorzano. Infatti Dorzano, e non Salussola, ha chiesto conto di quali dpi devono usare i lavoratori agricoli che si collocheranno a pochi metri da quegli altri lavoratori, quelli che avranno tute e maschere. La risposta non c’è stata.
La conferenza si è conclusa con si di ASL e il si timido della Provincia.
Due a tre. Cosa vuol dire? L’ultima volta che eravamo stati a parlare in provincia ci era stato detto che il parere della provincia conta per uno. Beh, attendiamo a vedere la determina finale per capire se sarà davvero così, o se ci dobbiamo aspettare altre sorprese.
In fondo a tutto, un grazie grosso così a Sergio Gusulfino che ci ha allargato i cuori.
22 giugno 2021 – redazione@salussolanews.it

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di Claudio Circolari; Blogger, Storico Locale, Fotografo Amatoriale; Collaboratore Parrocchiale; Volontario Sociale: Tutto a titolo gratuito, senza scopi di lucro, ma solo per fini sociali