Cera una volta la Vietta dal cantone Casazza all’Elvo
Salussola – Cera una volta la Vietta dal cantone Casazza all’Elvo. Si, è giusto dire c’era una volta la Vietta, perché ora il suo percorso originario è scomparso. Si può, però, dire che è rimasto intatto solo il primo tratto di quel percorso, dal lato del cantone Casazza, tra le Vie Pietro Micca e Riccardo Bignami. La Vietta era, ancora, verso la fine degli anni del 1940, un sentiero che congiungeva il cantone Casazza con il Piano e il torrente Elvo, fino ai limiti del vecchio ponte ottocentesco, che ora non c’è più. Lo scopo di questo sentiero di metà collina era, oltre ad essere un veloce passaggio pedonale dal Piano al Monte, quello di poter condurre ad abbeverare le mucche nel torrente Elvo. Il suo percorso attraversava e lambiva alcune proprietà, una di queste era quella dei signori Torrello Viera, che da pochi anni erano divenuti i proprietari di una tenuta agricola, in seguito trasformata in villa signorile e chiamata Palazzina. Un tratto del sentiero, anche fangoso causa le colature collinari, divideva in due parti la proprietà terriera dei Torrello Viera, tanto che questi, desiderosi di unificarle, ne fecero richiesta d’acquisto al Comune di Salussola. Il Comune trovò, però, la resistenza degli abitanti del cantone Casazza, che si appellarono al Prefetto ed alle altre autorità della Provincia di Vercelli, e la causa durò per alcuni anni tra appelli e ricorsi. Negli anni a venire la diatriba si allentò, e allora il Comune cedette ai Torello Viera quel tratto, in cambio della costruzione, avvenuta nel 1937, dei primi loculi frontali dell’erigendo cimitero urbano di Via Martiri della Libertà. Il sentiero non scomparve completamente, ma ebbe una diversa configurazione orografica e una ibrida identificazione. Dal lato del cantone Casazza, una parte del sentiero venne inserito nella proprietà della famiglia Perazzone, e dal lato a valle, che confinava con il cascinale dei Torello Viera, e che tuttora rimane, il tragitto ebbe più di una trasformazione. Sostanzialmente dopo le due vendite, della vecchia Vietta ne rimaneva attivo solo l’ultimo tratto, quello che confinava da un lato con la cascina dei Torrello Viera, e fino nei pressi del ponte sull’Elvo. In quel punto del cascinale, già in precedenza confluiva un altro sentiero denominato ” strada al ponte “, ancora oggi esistente, e che si dirama da Via Gioanni Macchioli. Gli atti di vendita e acquisto, che si trovano nell’Archivio Comunale sono ricchi di documentazione, e tanto per citarne alcuni di rilievo, il Comune di Salussola aveva l’obbligo della manutenzione del sentiero ” strada al ponte ” fino al cascinale dei Torello Viera, e i Torello Viera, dal loro cascinale fino alla fine del sentiero, ai limiti del ponte ottocentesco. Obblighi, diritti e doveri sono ancora in vigore, ma pensate che oggi sia ancora così?. Venne l’alluvione del 1968 e una parte di quel sentiero scomparve, venne l’acquisto della Palazzina e il nuovo proprietario lo ripristinò e ne cambiò parte del tragitto, vi mise persino dei lampioni, poi lo chiuse a valle con un cancello, ma dopo le rimostranze comunali, vi fu installato un girello per accedervi ai pedoni. Gli anni trascorsero, la Palazzina ebbe diverse proprietà e il Comune diverse amministrazioni, e il risultato fu che nessuno se ne curò, e la natura ebbe la meglio. Oggi tutto sembra andato nel dimenticatoio. (in foto l’inizio d’origine della Vietta e l’attuale parte finale coperta dalla vegetazione)
21 agosto 2021 – blogger claudio.circolari@salussola.net