Vent’anni fa chiudeva il Ristorante La Palazzina
Salussola – Vent’anni fa chiudeva il Ristorante La Palazzina. In quegli anni il ristorante La Palazzina era il vanto di Salussola, ma come tutte le cose ebbe anche una fine. E la decadenza ebbe inizio con la morte del suo fondatore il Monsignor Oscar Lacchio. Dalla cronaca di allora : « Salussola 29 novembre 2001 * Il ristorante La Palazzina ha chiuso. Dopo trent’anni di presenza in paese, ha chiuso i battenti, nelle settimane scorse, il Ristorante La Palazzina. Sembrava fosse solo un avvicendamento di gestione ma ora la notizia pare sia certa. I nuovi proprietari che sono subentrati alla morte di Mons. Oscar Lacchio, al posto del ristorante costruiranno delle nuove stanze per il pensionato attiguo. redazione di salussola » La Palazzina, da villa signorile dei Torello Viera a casa di riposo, con annesso ristorante. Risalgono agli anni settanta – ottanta i fasti di questa struttura, che era il fiore all’occhiello di Salussola. Fu monsignor Oscar Lacchio, Salussolese di nascita, allora direttore del giornale il Biellese, che la rese grande, dopo averla acquistata, ristrutturata e riconvertita. Più che per la casa di riposo per anziani, famoso fu il suo ristorante, noto in tutto il Biellese e Vercellese. Dalla ristrutturazione degli spazi adibiti a ricovero agricolo della ex tenuta, com’era chiamata allora, ne ricavò i locali per la ristorazione, mentre la parte della villa attigua venne adibita a casa di riposo e abitazione delle suore. La Palazzina, a poco a poco, divenne un punto di riferimento per chi voleva fare un pranzo ” in ” di matrimonio, con buoni vini e buoni piatti, e i sabati e le domeniche erano i giorni più attivi per il ristorante. Il nostro ricordo va in quegli anni, quando gli sposi erano accolti all’ingresso da uno stuolo di camerieri e dal maitre Romano, che lo gestiva con la moglie impegnata in cucina. Dal lunedì al venerdì, il servizio era prevalentemente rivolto al servizio di bar, ma non mancavano cene particolari su prenotazione, e non era difficile incappare in qualche politico, in voga al quel tempo, di passaggio per il Biellese. Monsignor Lacchio, oltre che prelato era anche un manager, e perché non ricordare le attenzioni che instaurò con commercianti e amministratori comunali per dare vita a un sistema economico per il Comune di Salussola, cosa che non sfociò in nulla per il poco interesse locale. Passato il periodo più florido, il ristorante ebbe altre gestioni decennali, ma non tutte portarono alla sua continuazione, se non alla sua chiusura. Con la malattia e la morte del suo curatore e proprietario, tutto il complesso ebbe momenti d’ incertezza imprenditoriale, fino alla sua totale vendita. Dai locali di cucina e ristorazione furono ricavate le camere e i servizi, e il tutto riconvertito in casa di riposo per anziani. Ma nel corso degli anni la cosa non ebbe un buon seguito, fino alla dismissione e la totale chiusura della struttura. Ora tutto il complesso giace nel totale abbandono, in attesa di una dignitosa resurrezione.
1° dicembre 2021 – redazione@salussolanews.it