Ha creato malumore il rimborso retroattivo, di poco meno di 12 mila euro, che il Comune ha chiesto all’asilo di Salussola
Salussola – Ha creato malumore il rimborso retroattivo, di poco meno di 12 mila euro, che il Comune ha chiesto all’asilo di Salussola. Tra le altre cose che sono state discusse e polemizzate nell’ultimo Consiglio Comunale, oltre a una variazione di bilancio di un’entrata non introitata e di altre, e di un ventilato, ma non troppo, rincaro del servizio di raccolta dell’ immondizia per l’anno 2024, si è discusso anche del comodato, oneroso, e della richiesta, retroattiva, che il Comune ha avuto nei confronti dell’Asilo. I lettori sappiano che il C.D.A. Consiglio d’Amministrazione della “ Fondazione Scuola dell’Infanzia san Domenico Savio “, questo è il termine legale, è eletto dallo stesso Consiglio Comunale di Salussola. E ancora, se la gestione dell’asilo fosse pubblica, la manutenzione ordinaria e straordinaria, compreso le utenze di acqua, gas e luce, sarebbero, come lo sono per le altre due scuole del paese, in totale carico del Comune. E veniamo ai fatti, e per semplificare le cose, di seguito, scriviamo Asilo e Comune.
Per offire un ulteriore servizio al paese, dove prima c’era solo la scuola materna, e quindi permettere di avviare la Sezione Primavera e qualche anno dopo anche il Micro Nido, si fece un comodato d’uso tra l’Asilo e il Comune, che aveva dei locali sottoutilizzati, che furono in passato scuola elementare, seggio elettorale, sede della Pro Loco e di altre associazioni. Il comodato quinquennale, scaduto nel 2020, prevedeva un contributo annuale, compreso tra i 1.000 e i 1.500 euro, che l’Asilo doveva versare al Comune per le utenze di acqua, gas e luce. Il comodato fu siglato dall’allora presidente dell’asilo signora Maria Marelli e dall’allora sindaco Carlo Cabrio. Il Comune, in tutti questi anni, non si preoccupò del comodato e mai ne reclamò il rinnovo e i soldi, fino a un mese fa, quando l’Asilo ne chiese il rinnovo per esigenze amministrative alle quali è soggetto periodicamente. L’Asilo è privato ma paritario, e pertanto vincolato alle norme e ai regolamenti Statali, Regionali e dell’ASL. Il provvedimento, unilaterale, del Comune fu l’accertamento e la richiesta di un rimborso pari a euro 11.562,50 da versare entro il 31 luglio 2024. L’indignazione fu tale che sorsero malumori fin dal primo giorno che il documento venne pubblicato, il 10 maggio, all’Albo Pretorio del Comune; e fino a quando la cosa approdò in Consiglio Comunale lo scorso 22 maggio. Dalla sua fondazione nessuna amministrazione e nessun sindaco hanno mai chiesto dei soldi all’asilo, che sta in piedi solo con i finanziamenti pubblici, ha detto il consigliere di maggioranza ed ex vice sindaco Valter Pozzo, non da meno il consigliere di minoranza signora Simonetta Magnone che ha replicato dicendo che in paese ci sono associazioni a cui non si chiede nulla, mentre utilizzano acqua, luce e gas pagati dal Comune. Figli e figliastri a Salussola, o pagano tutti o paga nessuno, ma il sindaco, si legge, nascosta, tra le righe che farà pagare il dovuto anche alle altre associazioni che utilizzano i beni comunali. Il mancato pagamento ha creato un danno erariale, ha detto il sindaco Manuela Chioda, dicendo che è stata una scelta dolorosa e che cercherà di rimediare in altre maniere. Troppo tardi ha replicato l’ex vice sindaco Valter Pozzo, perché la sola cosa sensata era che l’accertamento non doveva mai essere pubblicato all’Albo Pretorio, e di conseguenza non doveva mai essere recapitato. Per ora tutto è stato rimandato e sospeso, in attesa che le parti trovino la soluzione migliore.
29 maggio 2024 – blogger claudio.circolari@salussola.net