San Grato d’Aosta e l’oratorio a lui titolato nella storia di Salussola

CHIESA DI SAN GRATO
foto archivio di salussolanet anni del 1970

Salussola –  San Grato d’Aosta e l’oratorio a lui titolato nella storia di Salussola. 7 settembre, oggi il calendario c’informa che il Santo del giorno è san Grato d’Aosta. ” San Gra na mëssa sùita e n’aotra bagnà “. A san Grato, una messa asciutta e un’altra bagnata: cioè arrivano brevi piogge. San Grato era invocato contro gli animali nocivi e contro la grandine. A Salussola ancora oggi c’è un oratorio sotto il titolo di san Grato d’Aosta, eretto ai limiti della porta urbica superiore, detto di san Grato fuori le mura, per distinguerlo da un’altra cappella sotto questo titolo che non è più esistente. L’oratorio sorge ai margini di pendii collinari, al bivio stradale per Zimone e Cerrione, dove, al tempo della sua erezione,  non esistevano abitazioni, ma solo distese di vigneti.

L’oratorio di san Grato d’Aosta, detto anche fuori le mura
L’attuale oratorio di san Grato d’Aosta si trova fuori dalle antiche mura, oltre la Porta Urbica Superiore (che non è più esistente), e che era l’accesso al borgo ” Monte “, e dove ora dipartono le strade provinciali per (Via)Zimone e (Via) Cerrione. Il primo documento che menziona una cappelletta, eretta per voto, dedicata a san Grato è la Visita Pastorale del 1606, dalla quale si può desumere che era stata distrutta da poco tempo. Non fu però subito restaurataa, perché nel 1619 il pievano ancora così scriveva: “ Nel finagio di saluzzola vi si trova la Chiesa di S.to Grato fuori di saluzzola la quale si è di due travate tutta aperta mezzo il Cuoro dirochato e tutto l’Altare per terra coperta di coppi e sta per cascare il restante dil Cuoro et tutta detta Chiesa, si fa la festa per voto “. E nel 1635 si pensò a una nuova chiesa dedicata al Santo, perchè ” … ben sia stata ratificata da passato tempo in qua non dimeno minaccia rovina con pericolo di demolirsi esser posta in cattivo sito oltrechè si ritrova anche in luogo alquanto discomodo al presente luogo … “. Il documento, redatto dalla Comunità di Salussola il 6 luglio 1635, per chiedere la donazione di un pezzo di terreno ove potere edificare la chiesa, ci fa sapere che, da tempo, esisteva già una cappelletta dedicata a san Grato, che era invocato contro il cattivo tempo e le tempeste, ma ridotta a un rudere, e altresì distante dal borgo, e per questo si intendeva erigere una nuova chiesa appena fuori la porta superiore del borgo. Il luogo prescelto fu una vigna, o una parte di questa, di proprietà degli eredi dei conti Salomone di Serravalle. ” … e per quanto habbino li Sindaci e Agenti della Comunità del presente luogo insieme ai ministri di detta Chiesa da farsi, per la fabbrica d’essa deputati ciò Giovanni Garrone, Giacomo Bonino, Antonio Bosco, Gaspare Bazzano e Domenico Trosea richiesto all’Ill.ma signora Contessa Maria vedova dell’Ill.mo Conte Carlo Maria Antonio di Salomone Conte di Serravalle come madre e tutrice dei suoi e di detto fu Conte figlioli ed anche dell’Ill.mo Antonio Salomone zio paterno e contutore dei medesimi figlioli a volerli permettere e donare un pezzo di sito bastante per fare la predetta Chiesa, cioè il coro e due travate avanti a questo nel principio di una vigna di detti figlioli posta fuor dalla porta superiore del presente luogo e … “. ” Visto il sito che mai avrebbe dovuto danneggiare la vigna ” … si fabricheranno due muri nelle ripe e in luogo dove non vi sono viti … “. E visto che si trattava di cosa pia e di chiesa, i conti Salomone di Serravalle, poste e scritte le condizioni, donarono il terreno, e la chiesa si edificò. ” … in onor di Dio e del Benedetto Santo Grato che sia bastante a far detta chiesa al modo come sopra richiesto cioè di un coro onesto e di due travate accanti … che si faccia la porta della chiesa nel confine della strada verso il ponte del luogo (ponte o arco dei Mazzucchi, non più presente, dove al di sopra vi scorreva l’acquedotto)  a rimpetto come sopra di detta porta superiore affinchè non possa portare alcun danno a detta vigna … “. Nel 1642, si legge che la costruzione, intrapresa dalla Comunità di Salussola, non era stata ancora ultimata. Al fine di portarla al termine, il 15 agosto 1642, Domenico Garrone fece donazione, alla stessa, di alcuni appezzamenti di terreno al fine di essere venduti per ricavarne i soldi per le spese. Ma ancora nel 1661 la cappella non era ultimata, anche se era già stata benedetta, tanto che il Vescovo la sospendeva al culto. Fu portata a termine negli anni successivi, tanto che nel 1671 si supplicava il Vescovo di Vercelli per la riammissione al culto.  La facoltà fu concessa dal Vicario Generale Riccio il 3 settembre 1671, e in seguito la cappella fu portata a termine. La Visita Pastorale del 1698, ricorda il possesso di altri benefici, di terreni, donati alla cappella. La Visita Pastorale del 1748 attestò che nell’oratorio di San Grato si celebrava la Messa tutte le feste, dal 3 maggio al 14 settembre, per devozione del comune. Nel 1765 fu così descritta: “ … fuori della porta del luogo, verso sera, colla facciata a mattina, d’ordine piuttosto toscano, a volta, ben calcinata nella facciata e rustica nelle tre altre parti, al di fuori colla sua piccola piazza, chiusa di muraglia avanti a riserva per dove si entra… con un solo altare con il quadro rappresentante tal Santo sulla tela cornice di legno colorita…”. Nel 1880 si scriveva: “ Pare che la chiesa di San Grato sia stata eretta per voto pubblico, essendo il Patronato del Comune. Ha un solo Altare. Si canta Messa il giorno del Titolare di buon mattino, portandosi la popolazione della Parrocchia colà processionalmente cantando l’Iste Confessor, e ritornandovi nella stessa guisa dopo il canto della Messa nell’Oratorio. Lo stato materiale della Chiesa è mal conservato ed in pessimo stato, il piccolo arredamento è di alcuni candelieri. Possedeva beni rurali pel reddito in media di annue £. 20, ma pochi anni sono furono incamerati e non possiede più nulla “. Nel 1905 si aggiungeva: “ Alle porte del paese, verso Zimone, trovasi altra Chiesetta denomina “ Oratorio di S. Grato “, chiusa al culto dopo le leggi eversive del 1866-67, i cui beni stabili, costituenti il suo patrimonio, si lasciarono ingiustamente sopprimere, mentre a tenore delle leggi stesse, si dovevano solamente convertire, perché beni di oratorio aperti al Culto “. L’edificio esiste ancora, nulla si sa del quadro rappresentante il Santo, è sconsacrato, e negli anni è stato adibito agli usi più vari. Sulla parete in vista alla strada, si notano segni di antiche meridiane. Basta soffermarsi, per qualche minuto, davanti alla parete della chiesa che dà su via Zimone, e tra l’intonaco scrostato si possono notare due meridiane. Con molta probabilità sono state fatte installare ai tempi del patronato del Comune. Più recentemente, e durante l’ultimo conflitto, il 27 aprile 1945 due giovani militanti della Legione Autonoma ” Ettore Muti ” furono fucilati davanti alla porta d’entrata della chiesa; si intravedono ancora i segni lasciati dalle pallottole sul muro e sulla porta di legno.


blogger claudio.circolari@salussola.net

SalussolaNews informa i Salussolesi dall'anno 2000

di Claudio Circolari; Blogger, Storico Locale, Fotografo Amatoriale; Collaboratore Parrocchiale; Volontario Sociale: Tutto a titolo gratuito, senza scopi di lucro, ma solo per fini sociali