Una scelta paradossale che non risolve i reali problemi, ecco come è stata definita l’intenzione di assumere infermieri dall’Albania in Piemonte.
Il Presidente del sindacato infermieri Nursing Up Antonio De Palma critica le parole dell’Assessore Federico Riboldi intenzionato a recarsi in Albania per reclutare infermieri da assumere negli ospedali piemontesi.
La Corte dei Conti ha confermato che in Italia mancano almeno 65 mila infermieri utilizzando un sistema di calcolo che tiene conto della necessità di avere tre infermieri per ogni medico. Calcolando il numero di infermieri sulla base della cittadinanza, invece, si arriva ad una carenza di 175 mila professionisti. Un vero e proprio problema per la sanità e le previsioni per il futuro non sono ottimistiche. La necessità, dunque, è ripristinare il corretto numero di infermieri ma per farlo bisognerebbe risalire alle cause di questo vuoto e non cercare palliativi per colmarlo senza sradicare il problema alla radice.
Ha espresso il suo parere Antonio De Palma a Unomattina lo scorso dicembre e lo ha ribadito dopo l’annuncio della partenza dell’Assessore Riboldi in direzione Albania per cercare circa 2.500 infermieri da inserire nelle strutture ospedaliere della Regione Piemonte in accordo con le Università locali. L’Assessore ha deciso di seguire il modello lombardo con infermieri sud Americani assunti dalla Regione secondo le direttive di Bertolaso. Tutto questo per De Palma costringe i cittadini ad assistere a “scelte che sembrano più paradossali e sterili palliativi che reali soluzioni per rilanciare la nostra claudicante sanità pubblica”.
Il Presidente del sindacato Nursing Up ha espresso i suoi dubbi sulla scelta di andare in Albania per trovare infermieri disposti a lavorare in Italia piuttosto che cercare di colmare i vuoti ideando piani di valorizzazione efficaci e di trattenere gli infermieri che già ci sono e che scappano a causa delle condizioni lavorative. Andare all’estero a cerca professionisti piuttosto che curare gli interessi del personale già attivo sembra una decisione “paradossale”.
De Palma sottolinea come nelle sue parole non ci sia una critica allo scambio culturale né ad un sistema sanitario multiculturale ma un voler sottolineare le difficoltà di un lavoro impegnativo con delle carenze importanti (servono circa 6 mila infermieri in Piemonte). Le assunzioni di infermieri albanesi sarebbero utili come supporto ad un sistema che funziona parallelamente all’attuazione di un solido piano di rilancio ma non sono utili come unica soluzione a lungo termine. Secondo il sindacato bisogna migliorare le condizioni di lavoro e alzare gli stipendi altrimenti nessun infermiere rimarrà in Piemonte e in Italia. Né quelli italiani né quelli albanesi quando arriveranno né nessun altro professionista proveniente dall’estero.
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