Assegno unico di Marzo: cambiano le date di pagamento e gli importi, Ecco tutto quello che devi sapere
L’INPS ha comunicato un’importante novità riguardo ai pagamenti dell’Assegno Unico di marzo. A partire da questo mese, chi non ha presentato una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) aggiornata per il 2025 entro il 28 febbraio riceverà l’importo minimo dell’assegno.

Le erogazioni inizieranno dal 20 marzo, un cambiamento introdotto con l’adesione al nuovo sistema Re.Tes. Fino a febbraio, i pagamenti erano disponibili a partire dal 15 o 16 del mese, ma questa nuova modalità resterà in vigore almeno fino a giugno. L’Assegno Unico e Universale per i figli a carico viene riconosciuto automaticamente a chi ha già una domanda accolta nel sistema INPS. Tuttavia, per stabilire l’importo spettante è necessaria la presentazione della DSU aggiornata per il 2025.
In assenza di un ISEE valido, l’assegno verrà calcolato sulla base degli importi minimi previsti dalla normativa. Chi presenta la nuova DSU entro il 30 giugno 2025 riceverà gli arretrati dal mese di marzo. La DSU precompilata può essere acquisita tramite il “Portale unico ISEE”. Il nucleo familiare è definito al momento della presentazione della dichiarazione, mentre i redditi e il patrimonio mobiliare e immobiliare si riferiscono al secondo anno precedente.
Quando aggiornare l’ISEE e presentare la DSU per l’assegno unico 2025?
Per completare la DSU è necessario inviare i dati auto dichiarati al Sistema informativo dell’ISEE e ottenere l’autorizzazione alla precompilazione da tutti i componenti maggiorenni del nucleo, accedendo con SPID, CIE o CNS. Una volta raccolti i dati dall’Agenzia delle Entrate, l’INPS potrà elaborare il calcolo dell’ISEE.

Per quanto riguarda le maggiorazioni, alcune sono calcolate in base all’ISEE, mentre altre sono fisse. Ad esempio, per i figli con disabilità sotto i 21 anni, gli importi sono uguali per tutti: 120,6 euro per i non autosufficienti, 109,1 euro per la disabilità grave e 97,7 euro per la disabilità media. Per i figli ulteriori al secondo, la maggiorazione varia da un massimo di 85,4 euro a un minimo di 17,2 euro.
Per le madri sotto i 21 anni, l’importo aggiuntivo è di 23 euro, mentre per il secondo percettore di reddito si va da 34,4 euro fino a 0 euro a seconda della fascia ISEE. L’INPS ha inoltre confermato alcune maggiorazioni transitorie, come l’aumento del 50% per i figli sotto un anno, l’incremento per le famiglie con almeno tre figli e l’aggiunta forfettaria di 150 euro per i nuclei con quattro figli.