Prestiti agevolati INPS per pensionati e dipendenti: ecco quando risparmi

L’INPS ha annunciato un’importante novità sui prestiti agevolati ai pensionati e ai dipendenti del settore pubblico: ecco di cosa si tratta e come accedervi.

Dal 12 gennaio 2025 i dipendenti del settore pubblico possono accedere ai prestiti e mutui agevolati. Lo ha comunicato l’INPS unitamente alle ultime novità.

Uomo con timbro e logo INPS
Prestiti agevolati INPS per pensionati e dipendenti: ecco quando risparmi – salussolanews.it

Le novità sui prestiti agevolati riguarda l’accesso a una platea più ampia, gli ex dipendenti pubblici e i pensionati potranno iscriversi alla Gestione Unitaria delle prestazioni sociali e creditizie senza limiti di tempo. Si tratta dell’iscrizione al fondo che permette di accedere ai prestiti e ai mutui agevolati.

Prestiti agevolati INPS: cambia la norma e aumenta la platea dei beneficiari

L’ampliamento della platea dei beneficiari è stato previsto dalla legge n. 203 del 2024. Prima del 12 gennaio 2025, l’accesso al fondo della Gestione del credito era soggetto a scadenze precise, invece adesso è possibile iscriversi in qualsiasi momento. Per accedere agli strumenti finanziari agevolati, l’iscrizione al fondo è obbligatorio per i lavoratori del pubblico impiego che hanno versato contributi alla Gestione Dipendenti Pubblici. Mentre l’iscrizione è opzionale per gli altri soggetti, ma in questo caso è prevista una trattenuta mensile sulla pensione.

Due pensionati che parlano con il pc aperto
Prestiti agevolati INPS: cambia la norma e aumenta la platea dei beneficiari (salussolanews.it)

Possono aderire al fondo i pensionati di enti pubblici, dipendenti pubblichi, pensionati ex dipendenti pubblici, ufficiali e sottufficiali in ausiliaria prossimi alla pensione. Chi decide di scriversi al fondo, non potrà più recedere, inoltre, per poter accedere ai prestiti agevolati o mutui, è necessario un anno di iscrizione. Gli iscritti al fondo possono accedere a un’ampia gamma di agevolazioni e finanziamenti.

L’adesione al fondo ha un costo, l’importo varia a seconda della categoria di appartenenza. Nello specifico, per i dipendenti pubblici il contributo da versare è pari all’0,35% della retribuzione pensionabile, trattenuto dal datore di lavoro in busta paga. Per i pensionati il contributo da versare è più basso, pari all’0,15% sull’importo lordo della pensione, in questo caso è prelevato direttamente dall’INPS.

Un altro aspetto da considerare riguarda i versamenti che non sono rimborsabili, questo significa che anche nel caso l’iscritto non dovesse usufruire dei benefici delle agevolazioni del fondo, i soldi versati non saranno restituiti.

L’adesione al fondo può avvenire esclusivamente per modalità telematica, attraverso il sito istituzionale INPS (www.inps.it). Per accedere all’iscrizione è richiesto di autenticarsi tramite le credenziali CNS, SPID o CIE e seguire le indicazioni nella sezione “Adesione alla gestione delle prestazioni creditizi e sociali”.

Per coloro che accedono alla pensione e intendono mantenere l’iscrizione alla Gestione del credito, prima della cessazione del servizio, devono presentare domanda per poter continuare a versare i contributi e usufruire dei prestiti agevolati e tutte le prestazioni legate al fondo.

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