Se fosse un film sarebbe “La storia infinita” invece è solo il racconto dell’uscita dei Buoni Fruttiferi dall’ISEE che tarda ad arrivare.
Dopo un anno sembrava di poter mettere la parola “Fine” all’uscita dei Buoni e dei Titoli di Stato dal calcolo dell’ISEE ma, invece, ancora è un “To be continued”. Non sarà a marzo che si potrà procedere con il conteggio.

Tutto è cominciato con la Legge di Bilancio 2024. Un’ottima notizia per gli italiani. Via i Buoni Fruttiferi, i Titoli di Stato e gli strumenti di risparmio garantiti dallo Stato Italiano con importo inferiore ai 50 mila euro dal calcolo dell’ISEE. Significava poter abbassare il valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente e poter, così, accedere ad un maggiore numero di Bonus e agevolazioni oppure ottenere importi più alti (come accade per l’Assegno Unico Universale).
La decisione era stata presa dal Governo ma questo non ha significato poter procedere. Bisognava attendere il Decreto attuativo che avrebbe permesso all’INPS di adottare le nuove direttive e modificare il conteggio ISEE. Aspetta e aspetta sono passati mesi tanto che gli italiani stavano perdendo le speranze pensando ad una nuova promessa non mantenuta. Invece a distanza di un anno arriva la notizia, il Decreto è pronto. Finalmente! Ma si è dovuto attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Questa è arrivata a fine febbraio ma ancora non bastava. La Legge sarebbe entrata in vigore il 5 marzo 2025.
Cosa è accaduto il 5 marzo 2025? Nulla
La Legge pubblicata in GU è entrata in vigore il 5 marzo 2025. Si possono dunque togliere Buoni Fruttiferi e Titoli dal calcolo dell’ISEE? No, lo ha chiarito l’INPS con una pubblicazione proprio del 5 marzo. Titoli di Stato, Buoni Fruttiferi Postali e Libretti di risparmio postale sono escludi dal calcolo dell’ISEE per un importo massimo di 50 mila euro per ogni nucleo familiare da aprile.

Il nuovo modello della Dichiarazione Unica Sostitutiva sarà disponibile dal prossimo mese, aprile, e non oltre 30 giorni dalla data di entrata in vigore del DPCM 13/2025. Al momento rimangono valide le DSU già presentate per accedere alle prestazioni sociali agevolate e rimarranno tali fino alla naturale scadenza (31 dicembre 2025) ma quando il nuovo modello sarà disponibile i cittadini potranno richiedere una nuova attestazione ISEE 2025 utilizzando le nuove modalità di calcolo.
Significa che chi ha già presentato la DSU avvalendosi dell’aiuto dei CAF dovrà pagare per il secondo invio dato che solo il primo è gratuito. In alternativa bisognerà procedere in autonomia tramite il portale INPS accedendo con le credenziali digitali all’ISEE precompilato.