In Piemonte nel 2024 si sono registrate difficoltà importanti come evidenziato dalle 51 milioni di ore in cassa integrazione.
Rispetto al 2023 l’incremento delle ore di cassa integrazione è stato del 64,2%. Una percentuale altissima che si traduce in 51 milioni di ore più 1,3 milioni delle ore dei Fondi di solidarietà dedicati ai lavoratori che non hanno strumenti di sostegno al reddito. In totale, dunque, sono state 52,4 milioni le ore di cassa integrazione.

I numeri della cassa integrazione crescono in Piemonte con Torino prima città italiana per ore autorizzate. L’aumento è pari al 61,2% rispetto la media nazionale. Significa che il numero di lavoratori sospesi dal lavoro o che operano in orario ridotto a causa delle difficoltà produttive dell’aziena è elevato. Il Segretario generale dell’UIL Piemonte Gianni Cortese ha confermato che nel 2024 si sono registrate serie difficoltà in svariati settori.
L’esigenza è di un approccio europeo nel settore automotive basato sulla neutralità tecnologica. In questo modo le scelte industriali e produttive non penalizzerebbero l’occupazione e spingerebbero in direzione di una giusta e accettabile transizione. Ciò che lamenta il Segretario Cortese è la mancanza di supporto finanziario da parte dell’Unione Europea. Regolamentazione e restrizioni non sono state seguite dai giusti aiuti per favorire i cambiamenti richiesti a livello europeo.
I dati del Piemonte sulle ore di cassa integrazione nel 2024
L’incremento delle ore di cassa integrazione del 64,2% è significativo. La media nazionale con 507 milioni di euro nel 2024 ha avuto un aumento più contenuto, del 20%. Il trend in Piemonte è in salita e continuerà su questa strada fino a che non arriveranno gli aiuti giusti. A Torino oltre 34 milioni di ore con un aumento del 103,1%, seguono Vicenza e Brescia. Incrementi impressionanti in altri Comuni, Novara con 178% e Biella con 76,9%.

Meno richieste, invece, ad Alessandria e Cuneo con una percentuale del 17,3 e 18,2%. Questa differenza sottolinea come l’andamento in Piemonte sia differente a causa delle difficoltà economiche che colpiscono in modo diverso le varie aree della Regione. Il capoluogo è il Comune con maggiori difficoltà che si traducono in un numero altissimo di ore di cassa integrazione.
L’UIL chiede la creazione di un grande fondo sovrano, un Fondo Sure in Transition, facendo arrivare miliardi di euro al fine di sostenere l’innovazione, la ricerca, la tutela dell’occupazione. Il Segretario Cortese vuole un’assunzione di responsabilità dell’UE al fine di guidare un cambiamento affiancato da dinamiche che risollevino la situazione economica piemontese evitando che continuino a crescere i numeri delle ore di cassa integrazione.