Tutti noi siamo soliti prendere l’Aspirina quando abbiamo l’influenza in realtà il medicinale che tutti noi abbiamo in casa può anche salvarci la vita.
Ognuno di noi tende ad avere in casa una serie di medicinali, puntando su quelli più comuni e che possono rivelarsi utili qualora non si stesse bene. Tra questi non può certamente mancare il l’acido acetilsalicilico, meglio noto come Aspirina, che in genere viene consigliata quando si avvertono stati febbrili e sindromi influenzali, oltre che per trattare particolari tipi di dolori, quali nevralgie, mal di denti e mal di testa, dolori mestruali, muscolari e reumatici.
Acquistarla è davvero semplicissimo, non richiedendo la ricetta da parte del medico, anche se è ovviamente consigliabile non abusarne nell’utilizzo, ma assumerla solo quando lo si ritiene necessario. È comunque preferibile prenderne una o due compresse solo dopo i pasti, quindi a stomaco pieno, per far sì che possa fare davvero effetto. Pochi però potrebbero immaginare possa essere un farmaco in grado addirittura di salvare la vita a chi la assume, e invece è quello che è emerso da alcuni recenti studi.
L’aspirina e l’effetto che non ti aspetti: una scoperta importante
Pensare che un farmaco che tendiamo a prendere per problemi comunque risolvibili nell’arco di qualche giorno come febbre, mal di testa e influenza possa trasformarsi in qualcosa che è in grado addirittura di salvarci la vita può sembrare difficile da credere. E invece è esattamente quello che può accadere con l’Aspirina, che praticamente tutti noi abbiamo in casa per usarla in caso di bisogno.
A metterlo in evidenza è stato uno studio portato avanti da un gurppo di scienziati dell’Università di Cambridge, che sono riusciti a dimostrare come sia in grado di prevenire la formazione di alcune metastasi di alcuni tipi di cancro. Una scoperta come questa è provvidenziale, visto che può consentire che la neoplasia non si diffonda, a ritmo anche veloce, ad altri organi rispetto a quello iniziale.
Il risultato è emerso quasi per caso, mentre i ricercatori si stavano dedicando a un’analisi volta a capire il modo in cui il sistema immunitario risponde ai tumori quando si diffondono dalla zona in cui si sono formati in altre parti del corpo. L’esame è stato svolto usando topi geneticamente modificati: quelli che non avevano un gene, che codifica una proteina chiamata ARHGEF1, avevano meno probabilità di sviluppare un cancro metastatico diffuso.
La proteina riesce a fermare l’attività dei linfociti T, le cellule immunitarie in grado di riconoscere ed eliminare le cellule metastatiche. Questa semplice azione è quindi fondamentale per evitare che il cancro possa poi colpire anche altri tessuti, diminuendo la possibilità di guarigione. Non è escluso si possa in futuro adottare l’Aspirina dopo un particolare trattamento, come l’intervento chirurgico previsto per eliminare la massa tumorale. Se si agisse in questo modo si darebbe un sostegno importante al sistema immunitario. Non si dovrebbe comunque assumere il farmaco senza il consiglio medico, in alcuni pazienti può causare sanguinamento e ilcere gastriche.
Non è poi così impossibile capire come sia possibile per l’Aspirina svolgere anche un’azione antitumorale. La medicina, infatti, è consigliata con cadenza regolare da chi ha la necessità di sfruttare il suo effetto anticoagulante, oltre che per ridurre il rischio futuro di ictus e infarti. Assumendola si ha modo inoltre di ridurre la produzione di TAX2, la molecola che agisce nell’emostasi, così da evitare che sia posto un freno all’azione dei linfociti T contro le cellule metastatiche.
