Niente soldi dei privati per finanziare la realizzazione della Metro 2 a Torino. Il Comune si trova in disaccordo con il Governo.
Il Governo ha appoggiato la proposta del Senatore Rosso di coinvolgere i privati nel grande progetto mancando le risorse per finanziarlo ma il Comune di Torino non accetta il compromesso.

Torino ha una metropolitana veloce e ben integrata. La velocità di percorrenza tra una fermata e l’altra è di 60 secondi e per arrivare da Fermi a Bengasi si impiegano circa 25 minuti. Ad una distanza a piedi di pochi minuti, poi, si trovano le fermate di molte linee di superficie. L’inizio del servizio è previsto per le 5.30 da febbraio 2025 (ore 7.00 domenica e festivi) mentre l’ultima partenza c’è alle 21.30 (ore 1.00 venerdì e sabato).
Il servizio offerto accontenta i cittadini ma questa prima metropolitana ha un grande limite. Collega Collegno da ovest e Piazza Bengasi da sud al centro di Torino e a Porta Susa e Porta Nuova ma lascia scoperte tante altre zone del capoluogo piemontese. Serve, dunque, una seconda linea che permetta gli spostamenti sotterranei verso e da altri quartieri in cui la metro non arriva. Il progetto c’è ma non ci sono i soldi per finanziarlo.
Si farà la Metro 2 a Torino?
La seconda linea ha un costo di 5 miliardi di euro. Sono stati stanziati 828 milioni ma mancano risorse per il prolungamento fino a Mirafiori. Al momento l’esecutivo può garantire le fermate fino al Politecnico. Il senatore di Forza Italia Roberto Russo propone la richiesta di finanziamenti ai privati per recuperare “i 20 milioni necessari per la progettazione della seconda parte del lotto 2”. L’amministrazione Comunale, però, non vuole il coinvolgimento dei privati essendo pubblico il progetto della linea 2 della metropolitana. Devono essere gli enti pubblici a gestirlo come affermato dall’Assessore all’urbanistica Paolo Mazzoleni.

L’ipotesi di Russo, dunque, ha incontrato il favore del Sottosegretario ai trasporti Tullio Ferrante che ha già predisposto la valutazione di fattibilità agli uffici tecnici del MIT ma non quello del Comune di Torino. Dato che solo una partnership potrebbe salvare la seconda linea se l’amministrazione non cambierà idea ci sarà una metropolitana a metà.
C’è tempo per giungere ad un compromesso. La gara è prevista tra circa due settimane, a fine anno ci saranno i monitoraggi ambientali e solo nel 2026 inizieranno gli scavi per la realizzazione della seconda linea che dovrà collegare anche San Mauro, Settimo e Orbassano. Si riusciranno a trovare i fondi mancanti per ampliare il servizio di trasporto pubblico a Torino?