Stato di agitazione in Piemonte, in modo particolare nella provincia di Novara. I sindacati denunciano una carenza di Vigili del Fuoco.
I dati parlano chiaro, servono assunzioni e fondi o gli interventi dei Vigili del Fuoco saranno ancora più a rischio con conseguenze pessime per i cittadini. L’allerta coinvolge principalmente il Piemonte orientale.
È stato dichiarato lo stato di agitazione in Piemonte per una carenza eccessiva di Vigili del Fuoco. L’operatività delle sedi è a rischio soprattutto nelle zoni orientali della Regione e a Novara. Proprio pochi giorni fa c’è stato un incontro tra il prefetto di Novara e il sindacato per parlare delle serie possibili conseguenze di questa allarmante situazione. Gabriele Baruzzo, segretario Conapo Novara ha sottolineato come a causa dei pensionamenti e delle mancate assunzioni per bilanciare le uscite dal mondo del lavoro si è arrivati ad affrontare carenze importanti tali da ripercuotersi nel soccorso.
Entrando nei dettagli dei dati il Corpo dei Vigili del Fuoco di Novara dispone di 36 unità tra capi squadra e capi reparti quando ne servirebbero 69 come previsto dalla pianta organica. Su 108 pompieri, invece, ce ne sono solo 97. Da qui la richiesta delle rappresentanze sindacali di stanziamento dei fondi per pagare gli straordinari che inevitabilmente saranno chiamate da effettuare le poche unità presenti che rimarranno a fronte delle partenze.
Rischi nel soccorso, servono fondi e nuove assunzioni
Se le squadre non sono complete perché a ranchi ridotti l’operatività della sede è a rischio e dunque lo sono anche i soccorsi. Molte sedi non possono garantire tale operatività e non solo a Novara ma in larga parte del Piemonte. Servirebbero 437 Vigili del Fuoco per riequilibrare l’organico di 2006 unità e garantire la sicurezza ai cittadini. I rappresentanti sono stati chiari, “La sicurezza che dobbiamo garantire ai cittadini rischia di diventare una promessa debole e inefficace”.
In più la carenza di unità ha costretto i dirigenti a limitare la formazione, a ridurre ferie e permessi con conseguenze a livello psico-fisico per gli operatori. E in tutto questo le emergenze diventano sempre più complicate da gestire. Abbiamo citato Novara ma c’è un’altra provincia in grande difficoltà. A Cuneo la carenza del personale è del 29% sui capi reparto e sul servizio.
Il lavoro di figure così importanti come i Vigili del Fuoco è seriamente compromesso con ripercussioni su tutta la cittadinanza. Turni massacranti e riposo inadeguato peggiorano sono altre aggravanti che richiedono soluzione immediata ad una situazione precaria. I sindacati vorrebbero nuove assunzioni con una ridistribuzione più equa a livello nazionale per evitare che” il Piemonte paghi un prezzo sproporzionato”.
