Mentre l’Italia resta in bilico a causa di un sistema sanitario sempre più fragile, il Piemonte prova a cambiare passo per garantire agli anziani le cure di cui hanno realmente bisogno.
Quando si parla di sanità pubblica, le ASL sono da sempre uno dei principali riferimenti sul territorio. Questo perché, in teoria, offrono cure accessibili, spesso con esenzioni legate al proprio quadro sociale. Un sistema chiaro, in apparenza onorevole, se non fosse che quel rappresentano è stato da tempo sostituito da un più amaro ‘dovrebbero rappresentare’.

Purtroppo viviamo in un periodo storico in cui la sanità pubblica sta affrontando una crisi profonda e strutturale. Da una parte ci sono sempre più persone costrette a confrontarsi con liste d’attesa infinite; dall’altra, medici e infermieri esausti, che scelgono in massa di lasciare il pubblico per rifugiarsi nel privato.
Ma i pazienti non mancano. Al contrario: sempre più persone necessitano di cure e, paradossalmente, sempre più persone non riescono a ottenerle. Un circolo vizioso tutto italiano, che finisce per scaricare il peso sulle Regioni e sui Comuni, spesso lasciati soli a gestire l’emergenza. E chi ci rimette davvero, alla fine, sono gli anziani. Tuttavia, in questo quadro critico, il Piemonte ha scelto di cambiare rotta – o almeno sta cercando di farlo, puntando con decisione sull’implementazione dell’assistenza familiare.
Anziani in prima linea: il Piemonte investe nelle cure domiciliari
Ogni Regione ha i suoi meccanismi, ma il problema di fondo è sempre lo stesso: ci sono anziani che, oltre a non riuscire a ottenere un appuntamento, non sono nemmeno in grado di raggiungere la struttura sanitaria. In Liguria, ad esempio, esistono servizi di ambulanza finanziati, ma ottenere un mezzo libero proprio nel giorno della visita è tutt’altro che semplice. E prima ancora bisogna passare dal medico di base, poi dall’ASL per ottenere tutta la documentazione necessaria. Un iter interminabile e spesso frustrante.

E mentre in molte Regioni gli anziani sono ancora costretti ad aspettare settimane per una visita o un semplice controllo, in Piemonte si prova a cambiare davvero passo. Grazie ai fondi del PNRR, sono stati attivati nuovi servizi di assistenza domiciliare dedicati agli over 65: un’idea semplice quanto necessaria, che permette di ricevere cure direttamente a casa, senza doversi spostare o affrontare iter infiniti.
Questo non solo migliora la qualità della vita di chi ha più bisogno, ma riduce anche la pressione su ambulatori e ospedali già in affanno. La Regione ha addirittura superato il target previsto: nel 2024 è stato raggiunto il 14,32% di copertura degli anziani, contro il 10% fissato a livello nazionale – il dato più alto d’Italia.
Il problema, però, resta sempre lo stesso: mancano i medici. Secondo la Fondazione GIMBE ne servirebbero almeno 5.500 in più, e quelli in servizio oggi sono spesso già oltre il limite. Il rischio è che, senza nuove assunzioni, anche i progetti migliori possano subire un freno.