Non conoscere questo dettaglio può metterti nei guai con l’Inps: migliaia di pensionati sono già finiti in rovina

La Legge non ammette ignoranza, oggi più che mai: se non conosci un certo dettaglio rischi guai seri con l’Inps. Migliaia di pensionati sono rimasti senza nulla per questo.

Che la Legge non ammetta ignoranza non è certo una novità: sta a noi informarci, per bene, sulle Leggi in vigore nel Paese in cui viviamo o in cui ci trasferiamo. Ci sono, però, Leggi assolutamente conosciute a tutti e “dettagli” meno noti ma altrettanto importanti.

anziano seduto con il cappello in testa e il bastone tra le mani
Non conoscere questo dettaglio può metterti nei guai con l’Inps: migliaia di pensionati sono già finiti in rovina/salussolanews.it

Per quel che riguarda le pensioni, i dettagli e i cavilli da conoscere sono talmente tanti che conoscere tutto, per una persona “normale” è praticamente impossibile: bisognerebbe essere addetti ai lavori. Non tutti hanno il tempo né le competenze per tenersi costantemente informati su ogni novità.

La mancata conoscenza di alcuni dettagli, però, sta mettendo seriamente nei pasticci migliaia di pensionati che si vedono, improvvisamente richiamati dall’Inps la quale esige indietro un mucchio di soldi. Che cosa sta succedendo? Tutto sta nella mancata comprensione di un piccolo particolare che molti, ancora, non conoscono.

Pensioni: non fare questo errore o perdi un mucchio di soldi

Con l’Inps non si scherza e commettere anche il minimo errore, non per dolo ma per ignoranza delle Leggi, può comportare guai seri. Migliaia di persone, in questi mesi, stanno ricevendo lettere dall’Istituto di Previdenza Sociale che chiede indietro tantissimi soldi. Vediamo il motivo.

coppia di anziani seduti su una panchina in un prato
Pensioni: non fare questo errore o perdi un mucchio di soldi/salussolanews.it

L’ultimo caso – che ha scatenato centinaia di reazioni di sdegno sul web – riguarda un anziano che, per aver spillato birra 4 giorni ad una sagra, ora dovrà restituire circa 29.000 euro all’Inps. Come mai tale richiesta? In Italia non è forse legittimo lavorare anche dopo essere andati in pensione? Dipende! La risposta giusta è, come spesso accada, dipende.

Dipende dalla misura con cui si è andati in pensione. Se una persona ha fruito della pensione di vecchiaia ordinaria o della pensione anticipata ordinaria o anche di Quota 41 allora nessun problema: può rimettersi a lavorare anche dal giorno dopo sia come dipendente che come libero professionista.

Questa possibilità, invece, è preclusa a coloro che sono andati in pensione o con Ape sociale o con una delle pensioni a Quote come Quota 100, 102 o 103. Queste misure impongono il divieto di rimettersi a lavorare fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia, cioè fino a 67 anni. Ammesso solo il lavoro autonomo in forma occasionale e per un massimo di 5000 euro all’anno.

Il pensionato in questione, per 4 giorni, era stato assunto con contratto a chiamata da un’associazione per poter servire birra alla sagra. Siccome era andato in pensione anni fa con Quota 100, aveva, quindi, trasgredito al divieto senza nemmeno saperlo: non tutti, purtroppo, sono a conoscenza di tutti questi “cavilli”. Dunque ora, a fronte di un guadagno di appena 180 euro, l’Inps gliene chiede indietro 29.000, cioè un intero anno di pensione. E come lui anche molti altri, in passato, si sono trovati nella medesima situazione.

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