Pensavo che bere spesso mi facesse bene ma mi stavo facendo del male: il limite da non superare

Sentiamo spesso ripetere quanto sia importante bere di frequente, ma anche con l’acqua esagerare può avere l’effetto contrario.

In estate basta accendere la televisione per sentirsi ripetere quanto sia importante mantenere la corretta idratazione con le alte temperature. Ma anche nelle altre stagioni basta anche solo guardarsi intorno in ufficio o in classe per vedere tutti con la borraccia pronta all’uso. Ormai è diventato una specie di accessorio irrinunciabile, anche solo per un’uscita in centro.

Ragazza che bene da una bottiglietta d'acqua
Pensavo che bere spesso mi facesse bene ma mi stavo facendo del male: il limite da non superare. – (salussolanews.it)

Se è vero che assumere almeno due litri di acqua al giorno sia una sana abitudine, bisogna precisare che tutto ha un limite. Anche il cibo più sano se consumato in quantità eccessiva può provocare un’indigestione grave o un’intossicazione. Per di più i due litri raccomandati s assumono sia tramite l’acqua liquida che attraverso alimenti che ne sono ricchi, come la frutta.

A questo punto c’è da chiedersi se esista un limite da rispettare anche per il consumo giornaliero di acqua. Può sembrare assurdo fissarne uno dato che si tratta di una sostanza che siamo abituati ad assumere senza far troppo caso alla quantità. La risposta però è affermativa, e per quanto sia difficile arrivare a una dose velenosa ci sono dei sintomi a cui fare attenzione.

Quando l’acqua diventa un veleno per il corpo

Per dare un’idea di quale sia la linea rossa da non oltrepassare possiamo ricordare il caso di Jennifer Strange. Si trattava di una donna statunitense che fece notizia per essere morta dopo aver affrontato una prova durissima, ossia bere due litri di acqua in meno di un quarto d’ora. Una quantità che appare assurda, e che dà un’idea di quale sia la dose letale.

Bicchiere dove si versa acqua
Quando l’acqua diventa un veleno per il corpo. – (salussolanews.it)

Prima di arrivare a questo caso estremo però c’è una condizione fisica in cui si può arrivare che deve mettere in allarme, ossia l’iperidratazione. Si verifica quando si assume molta acqua senza reintegrare l’apporto salino, diluendo in eccesso i liquidi corporei tra cui il sangue. Un primo sintomo è la sonnolenza, specialmente se l’acqua è stata assunta in modo graduale.

Le conseguenze di uno stato di iperidratazione prolungato sono varie, a partire dalla ritenzione idrica a livello delle gambe, che appaiono gonfie. Ma troppa acqua può aumentare il volume di sangue in circolazione e stressare il muscolo cardiaco, costretto a pompare una maggiore quantità di liquido. In più anche i reni vanno in sovraccarico, perdendo parte della loro funzionalità.

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