Ottenere visite tramite CUP ad oggi è possibile: l’impegno della Regione e come ottenere la prenotazione in tempi ragionevoli.
Il tema della sanità pubblica continua a far discutere in tutto il territorio italiano, dove una semplice visita oculistica, anche se urgente, può essere fissata a oltre sei mesi di distanza. Per non parlare di controlli specifici ed essenziali, per cui sei mesi possono rappresentare un vero problema. Una situazione comune, le cui cause sono tra le più disparate, ma che il Piemonte ha deciso di affrontare.

Da circa un mese è partita una vera e propria rivoluzione che, seppur ancora in via sperimentale, promette di risolvere – o quantomeno tamponare – le criticità più diffuse che ogni paziente incontra nella vita quotidiana. Tuttavia, ricevere cure nei tempi stabiliti non è affatto scontato: è fondamentale comunicare con il CUP in modo aperto e trasparente, sfruttando tutto l’impegno che la Regione sta mettendo in questo nuovo progetto.
È qui che entra in gioco una delle novità più concrete introdotte: la possibilità di effettuare visite ed esami anche di sera e nei giorni festivi. Una misura pensata per ridurre i tempi di attesa e che, pur non richiedendo una vera e propria adesione, può essere utilizzata da chiunque.
CUP, visite di sera e nei festivi: come aderire al progetto taglia liste d’attesa in Piemonte
Non si tratta di una vera e propria ‘adesione’, ma visto che il progetto è recente, non tutti conoscono il cambiamento. Oggi è possibile usufruire del servizio sanitario regionale. E sapere questo è importante specialmente per chi rinuncia in partenza per mancanza di fiducia. Secondo gli ultimi dati, non sono pochi quelli che lo fanno. Solo in Piemonte, nel 2024, l’8,8% dei cittadini ha rinunciato a cure mediche – una percentuale superiore alla media nazionale del 7,6%.

A pochi giorni dall’avvio della sperimentazione, il sistema sembra già dare i primi risultati concreti: oltre 23.500 prestazioni aggiuntive tra visite ed esami sono state effettuate in fascia serale o nei fine settimana. Un numero che la Regione punta a raddoppiare entro giugno, con l’obiettivo dichiarato di toccare quota 50.000.
Il funzionamento è semplice, ma non sempre noto a chi prenota. Basta indicare esplicitamente al CUP la necessità di rientrare nei tempi di priorità previsti dal medico curante – che vanno dalle 72 ore per i casi urgenti, ai 120 giorni per quelli programmabili. Nel caso in cui non ci siano disponibilità in orari tradizionali, viene automaticamente proposto un appuntamento serale o festivo.
Secondo l’assessore alla Sanità Federico Riboldi, il progetto è stato accolto con entusiasmo sia dai cittadini che dagli operatori. A sostegno, nel bilancio 2025, le risorse regionali sono passate da 25 a 37 milioni.