Svolta inaspettata in Piemonte: prenotare sarà più semplice, e soprattutto accessibile. Oltre alle farmacie, arrivano nuovi negozi convenzionati.
Tra le varie difficoltà che da anni il paziente medio affronta quando deve interfacciarsi con la sanità pubblica, rientra sicuramente quella delle prenotazioni CUP. In tutta Italia esistono servizi di prenotazione telefonica che, per quanto comodi per chi non può recarsi fisicamente agli sportelli, comportano tempi d’attesa spesso lunghissimi, rendendo complesso prenotare per chi non ha il tempo di restare in linea.

Ed è qui che, oltre agli sportelli CUP, le farmacie possono oggi fare da intermediari, permettendo alla persona di presentarsi con la ricetta e ottenere l’appuntamento. Ovviamente, i tempi d’attesa sono un capitolo a parte, ma la facilità con cui è possibile tornare e controllare se si è liberato un posto rende questo servizio molto gettonato.
Proprio grazie a questo interesse da parte dei pazienti, la Commissione Sanità ha deciso di proporre una novità: alleggerire il carico di lavoro delle farmacie, convenzionando altri negozi affinché possano offrire il servizio di prenotazione.
Parafarmacie abilitate alle prenotazioni CUP: la sanità si apre a nuovi canali
Dopo anni in cui solo le farmacie tradizionali potevano gestire le prenotazioni tramite CUP, in Piemonte si apre finalmente una nuova possibilità: anche le parafarmacie potranno offrire questo servizio. È quanto emerso durante l’audizione della Federazione nazionale parafarmacie italiane in Commissione Sanità, dove si è discusso della proposta di includere le parafarmacie tra i soggetti abilitati a prenotare visite, ritirare referti e accettare il pagamento dei ticket.

Si tratta d un progetto di estrema importanza per la Regione, specialmente dopo aver avviato il progetto delle visite serali e nel weekend per alleggerire le liste d’attesa, che ha portato ben 23.500 prestazioni aggiuntive in poco tempo dal via.
Un’operazione, questa, che punta ad ampliare l’accessibilità per i cittadini, alla luce dei recenti pronunciamenti dell’Agcom, che ha sottolineato come l’esclusione delle parafarmacie possa generare distorsioni concorrenziali. In molte altre regioni italiane questo modello è già attivo e funziona: si amplia la rete, si riducono le code e si dà più possibilità di scelta agli utenti.
Ma non è tutto. La Commissione ha anche discusso le strategie sanitarie 2024–2028 con Confindustria Piemonte, toccando temi caldi come la logistica biomedicale e la gestione dei dati sanitari. L’obiettivo? Attrarre investimenti, rafforzare la filiera della salute e costruire un sistema più efficiente e moderno. Per ora, la vera svolta resta quella di rendere le prenotazioni mediche più vicine, anche in parafarmacia.