Molte persone nascondono ogni giorno l’attrazione fisica o amorosa verso qualcun altro, ma ci sono gesti rivelatori difficili da controllare.
Sarà che siamo nel pieno della primavera, quando sbocciano i fiori – e con loro anche gli amori – sarà che tra i temi più delicati dell’esistenza umana ci sono proprio le relazioni, dal loro inizio alla loro fine. Captare l’attrazione che qualcuno prova per noi sembra spesso uno scoglio insormontabile, anche se talvolta è proprio l’inconscio – o meglio, l’istinto – a svelarne l’intensità.
Ma allora, cosa rende tutto così maledettamente complicato per il genere umano? Semplice. A differenza degli animali, viviamo immersi in una dimensione sociale fatta di sfumature e sentimenti, dove contano il contesto, l’eventuale situazione sentimentale, le intenzioni dell’altro e la paura di essere rifiutati. Tutti meccanismi che ci portano, spesso, a mascherare ciò che proviamo.
Eppure, in questo marasma di emozioni trattenute, parole contraddittorie e atteggiamenti fuorvianti, c’è qualcosa che l’essere umano fatica a controllare: il proprio corpo. Ci sono gesti involontari che, soprattutto se non vengono riconosciuti, tradiscono la persona interessata e, nel loro silenzio, parlano più di mille parole.
Come capire se gli piaci: i gesti che mostrano l’interesse verso qualcuno
Quando una persona vuole nascondere i propri sentimenti – ma anche quando non vuole farlo – cambia atteggiamento nei confronti dell’altro. Tra le modifiche più evidenti c’è sicuramente una maggiore cura di sé, che appare più impeccabile del solito, una postura più dritta e quel senso di pavoneggiamento. Tutte cose in parte mascherabili, tranne ciò che accade involontariamente al corpo.
I primi a parlare sono gli occhi. Oltre a diventare più languidi (in caso di innamoramento), mostrano un segnale quasi automatico: la dilatazione delle pupille nel momento in cui guardano la persona che suscita interesse. Captare questo dettaglio non è sempre semplice, perché entrano in gioco fattori come la luce (che influisce anch’essa sulla dimensione delle pupille) e il colore scuro degli occhi, che può mascherare tutto.
Ed è qui che entra in gioco la prossemica – e con essa, la direzione degli arti, in particolare quelli inferiori.ù Spiegandola in modo semplice: quando siamo attratti da qualcuno, è come se avessimo una calamita interna che ci spinge verso di lui o lei. Ovunque vada, cercheremo vicinanza. E questo si nota soprattutto in presenza di altre persone. I piedi, ad esempio, tenderanno sempre a puntare verso chi ci interessa, anche se il discorso coinvolge altri.
Lo stesso vale per la posizione del busto o per l’attenzione che dedichiamo a ciò che dice: se è molto alta, è già un segnale abbastanza chiaro. Ovviamente, tutto va contestualizzato. Ed è qui che dovremmo imparare ad ascoltare il nostro istinto – sia quando proviamo noi stessi interesse, sia quando siamo solo curiosi di capire se quel segnale che abbiamo colto significa davvero qualcosa. In fondo, nessuno ci chiederà conto di nulla. Al massimo penseranno che ci piacciono particolarmente le loro scarpe.
