La rettoria scomparsa dei santi Gervasio e Protasio quella della strega Giovanna
La rettoria scomparsa dei santi Gervasio e Protasio quella della strega Giovanna. La “ ecclesia S. Gervasii ” la troviamo nominata nell’elenco delle chiese Vercellesi del 1298 con unita la “ ecclesia Sancte Marie de Saluzola ”. Della chiesa di San Gervasio, che doveva essere un’antichissima rettoria, si è persa ogni traccia. Che a Salussola vi fossero due rettorie è confermato anche da un documento del 1217, di cui esiste copia nell’Archivio Parrocchiale, dove si parla di due rettori. Tale scritto contiene l’approvazione del Vescovo di Vercelli, ad una permuta fatta tra Giacomo, priore e ministro del monastero del Beato Pietro Levita ed i preti Giovanni e Rotulfo, ministri e rettori della Chiesa di Salussola. Poiché già nel 1217 si accenna a due rettori serventi una sola chiesa, si può pensare che la rettoria fosse priva di ogni funzionalità e giurisdizione e il suo rettore facesse residenza e servisse la rettoria di Santa Maria in qualità di conrettore. La chiesa di San Gervasio è ancora ricordata negli elenchi del 1348 e del 1440, ma si va verso le ultime notizie, anche se nel secolo XVI si troverà nell’oratorio di San Nicola da Tolentino un altare dedicato ai Santi Gervasio e Protasio. Questa chiesa era ancora in efficienza nel 1470, perché in essa il 20 febbraio di tale anno ebbe inizio il processo contro Giovanna Monduro (o di regione Monduro; regioni esistenti sia a Salussola che a Miagliano), moglie di Antoniotto Marandolo di Salussola, già di Miagliano, accusata di stregoneria e condannata al rogo.
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