(10) E … State a Salussola con la cultura. Studio igienico statistico sopra Salussola del medico condotto nel 1849
Salussola agosto 2020 – (10) E … State a Salussola con la cultura. Studio igienico statistico sopra Salussola del medico condotto nel 1849. “ La memoria del dottor Maffoni sul tifo, speranza, che sono il succhio di nostra vita. Se si paragonano, scrive Pucci notti, le influenze di un cielo puro, di una campagna bella e da cento variate vegetazioni resa gradevole, e da fiumi e da ruscelli, e dal canto e dall’aspetto dei volatili, e dalla pastorizia resa viva e parlante con le influenze di una vasta landa , deserta, senza abitazioni, con una vegetazione pantanosa, schifosa, fetida, monotona dove una truppa di gente raunaticcia senza legami tra di loro nè di sangue, nè di amicizia scende spinta dalla fame, o pallida di paura o con un coraggio preso in prestito dal vino al funesto lavoro tra una moltitudine di insetti e di ammalatici palustri, mezzo sepolta iu una putrida fanghiglia, e con attorno un’atmosfera muta, pingue, nebbiosa, che gli mette sin dentro al sangue il veleno, noi intenderemo facilmente l’opposta influenza, che gli oggetti quali circondano questi miseri operai devono esercitare sul morale di essi, ed intenderemo come nè l’amore alla proprietà nè il sentimento di dignità personale, nè quello di indipendenza ne altre pure e nobili virtù degli agricoltori saprebbero mai ispirare le meste risaie. Non si presentò forse mai occasione cosi propizia che in questi ultimi due anni immortali nella storia e per le glorie e le sventure del popolo italiano, per verificare le asserzioni del grande maestro Ippocratico. Quanto bella , sublime, c degna dei tempi doveva stimarsi la concordia delle persone colte, la magnanimità delle azioni, la costanza ne’ propositi, la virtù dei sacrilici, altrettanto vergognosa ed antitaliana fu l’indifferenza e l’apatia del volgo. Freddi, lenti, pervicaci, i risaiuoli non sembra che abbiano cuore ed anima. On ne rit point sur le berceau de celui qui nait, on ne pleure point sur le cercueil de celui qui meurt. Nascono come per azzardo, crescono perchè non possono a meno, invecchiano senza conoscere se stessi e muoiono senza sapere d’aver vissuto. Sulle ginocchia delle madri, diceva Napoleone, si forma il carattere morale delle generazioni e qui da chi ebbero la vita, i fanciulli apprendono la inerzia, la non caranza, la ostinazione. L’educazione infantile e popolare è trascurata, quindi il manco di quei sentimenti d’onore e dignità da cui in massima parte dipendono le vicende e i destini di una nazione. Si trovano possidenti terrieri a viscere di ferro, che considerando i fanciulli dei loro schiavandari piuttosto siccome cose, che siccome persone, e meglio di loro amando una bestia, tuttochè teneri d’anni ne ancora capaci di sillabare e schiccherare, li strappano dalle braccia del maestro per mandarli al lavoro. Si trovano genitori cosi scervellati e crudeli che nel condannare la loro figliolanza ad un’ assoluta grossezza non sentono sin entro le ossa il raccapriccio. Quindi abbenchè ad ogni cinquecento anime, corrisponda per opera del municipio e di private largizioni una scuola (e questa è tale proporzione da onorare non solo un paese, che sia or ora uscito dallo stato di servitù, ma che da lungo tempo sia libero), l’istruzione e l’educazione del popolo è poca se non nulla. Le abitudini dunque e la dappocaggine hanno campo di radicare profondamente nell’animo, e perpetuare certe qualità morali dal cui connubio risulta il carattere svogliato, incerto, freddo, lento e pur riottoso della popolazione “.
⇒ LA RELAZIONE DEL MEDICO CONDOTTO CONTINUA NEI PROSSIMI GIORNI E NELLE PROSSIME SETTIMANE
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